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Le indagini

Treviglio, i tanti punti di domanda sulla morte dei due operai

Martedì ispezione alla Ecb dell'ingegnere forense Massimo Bardazza. Da chiarire eventuali colpe per l'esplosione che è costata la vita a Gian Battista Gatti, 51 anni di Treviglio, e Giuseppe Legnani, 57 di Casirate d’Adda, entrambi padri di due figli

È durato un paio di ore il sopralluogo di martedì 3 aprile dell’ingegnere forense Massimo Bardazza all’interno della Ecb Company di Treviglio. Toccherà a lui, esperto in dinamiche incendiarie e con alle spalle casi come i disastri di Linate e Viareggio, fare luce sulle cause dell’esplosione costata la vita nel giorno di Pasqua a Gian Battista Gatti, 51 anni di Treviglio, e Giuseppe Legnani, 57 di Casirate d’Adda, entrambi padri di due figli. Un terzo collega si è salvato grazie ad alcuni macchinari che lo hanno protetto.

Nella mattinata di martedì 3 aprile, accompagnato dal pubblico ministero Fabio Pelosi, da carabinieri, polizia e dai tecnici di Ats, l’ingegnere Bardazza ha effettuato una prima ispezione: “La situazione è molto complessa — l’unico commento terminate le verifiche — sicuramente serviranno altri sopralluoghi”.

L’area dello scoppio è sotto sequestro, mentre nel resto della Ecb gli operai, seppur sconvolti per l’accaduto, sono tornati al lavoro. La procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di accusa di omicidio colposo plurimo, per ora a carico di ignoti.

Diversi i punti da chiarire, a partire dalle cause che hanno innescato l’incendio. Motivo per cui domenica intorno alle 9 un residente si è insospettito quando ha sentito strani odori diversi da quelli tipici della lavorazione dei mangimi.

L’incendio ha poi provocato l’esplosione all’essicatoio numero 1, che in quel momento era pieno di farina. Solo il terzo è vuoto e viene utilizzato per raffreddare degli altri due.

Sabato l’attività era stata fermata intorno alle 3 di notte, proprio in previsione della doppia festività pasquale. Solitamente la produzione termina il fine settimana, il venerdì, e riprende quando la temperatura negli essicatoi si è raffreddata. A quel punto i tre silos vengono puliti.

Quando domenica Legnani, Gatti, il terzo collega, sono stati chiamati erano convinti di poter tornare a casa subito. Tanto che Gatti aveva portato con sè anche il figlioletto e gli aveva detto di aspettarlo in auto. Ma non è più tornato.

Nei prossimi giorni saranno anche eseguite le autopsie sulle due salme, composte nella camere a mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Intanto mercoledì mattina si svolgerà un’assemblea dalle 11 alle 12 all’interno della Ecb organizzata dai sindacati di categoria Cisl, Cgil e Uil. “Pronti a costituirci parti civile nel processo”. Mentre il giorno dei funerali sarà proclamato lo sciopero.

”È un ennesimo lutto che coinvolge tutta Italia. Solo nei primi mesi del 2018 sono già 151 morti per incidenti sul posto di lavoro e questo ci deve far riflettere su quanto il nostro Paese sia ancora ben lontano dall’essere in regola sulla sicurezza. La legge esiste ma non viene applicata e di lavoro, ancora oggi, purtroppo si muore”, ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl commentando l’incidente di Treviglio.

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