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Appunti & virgole

L’Atalanta incassa la tredicesima, e con la vittoria sull’Udinese son 3 consecutive

Il successo della pazienza, meritatissimo. Anche nel segno del Mondo

L’Atalanta incassa la tredicesima: 13 vittorie e con quella sull’Udinese sono tre consecutive (dopo Bologna-Atalanta 0-1 e Verona-Atalanta 0-5), per la prima volta in questo campionato. “Alla grandissima”, avrebbe detto il grande Emiliano Mondonico. Eh sì, davvero. Avevamo notato dopo un’ora e di tiro a… ciapanò e un risultato che non si sbloccava, i segnali che arrivavano dal tabellone, cioè le vittorie a suon di gol del Torino e anche della Fiorentina. Sembrava che tutti giocassero per il Mondo, mancava solo l’Atalanta. Ed ecco arrivare la testata di Petagna a far esplodere lo stadio.

La festa cominciava, tornavano i cori “Emiliano eh eh, Emiliano oh oh” ed erano una spinta incredibile per il raddoppio, firmato dall’immancabile difensore che non sbaglia un colpo, cioè Andrea Masiello. Gioco, partita, incontro.

Il successo della pazienza, meritatissimo. Anche nel segno del Mondo: sembrava di rivivere l’atmosfera del 16 febbraio di 21 anni fa, quell’Atalanta-Vicenza con gol di Foglio e doppietta di Superpippo Inzaghi dedicata a Chicco Pisani, scomparso pochi giorni prima.

“Una prova di forza”, sintetizza Giampiero Gasperini. Questa è sempre più la sua Atalanta, una squadra che gioca e che piace, forse al punto di sembrare leziosa perché spesso vuole arrivare in porta col pallone e quasi ci riesce, costruendo una serie incredibile di palle gol che non vengono trasformate perché se ci prova Gomez (bene), si supera Bizzarri, se tenta Freuler viene fermato, se al tiro va Petagna ancora Bizzarri chiude la porta, come se avesse una calamita. E se tenta de Roon il baricentro non è quasi mai ideale per trovare la porta. Palla in curva.
Un’Atalanta sciupona? Basta avere pazienza e aspettare. Ilicic non c’è, forse manca l’apriscatole giusto, eppure Gomez ha idee e anche il piede buono per sbloccare il risultato. Non lo fa, però offre l’assist all’amicone Petagna, che di testa non tradisce. L’Atalanta potrebbe fare altri tre gol, ne segna uno e va benissimo così.

Intendiamoci, qualche settimana fa l’Udinese era una delle concorrenti dirette per l’Europa, ora i friulani hanno dei problemi e molte assenze: “Cosa posso farci?”, si chiede Oddo. Che aggiunge: “L’Atalanta è una squadra che ti viene addosso, fa cose straordinarie, si merita l’Europa e noi abbiamo fatto quello che potevamo”. E si è anche vista nettamente la differenza, assenze o no, con questa Atalanta. Perchè quando giocano con questa sicurezza, con questa disinvoltura e intensità, i ragazzi del Gasp hanno pochi rivali e anche le grandi li temono.

Fosse capace di sbloccare sempre il risultato alla prima occasione, un’Atalanta che gioca così lotterebbe per lo scudetto. Teniamoci questi… difetti e applaudiamo una squadra che non annoia mai (provate a guardare una partita della Nazionale per rendervi conto di quale calcio si giochi altrove), che costruisce la propria forza dalla difesa, con un Palomino esemplare e i suoi colleghi Masiello e Toloi puntuali in ogni intervento e anche pronti a proporsi in libera uscita, a caccia del gol.

Un’Atalanta che può fare a meno di Berisha e Caldara (in panchina), che deve rinunciare a Spinazzola (ahi, difficile recuperarlo a breve, forse solo nelle ultime partite), a Ilicic. Eppure la squadra va come un treno.

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