Alle sue spalle personale e addetti alle pulizie lavorano senza sosta. Di tempo, in effetti, ne è rimasto poco: il Balzer sta per tornare. Vittorio Fusari accetta di essere intervistato, ma a una condizione: “Vorrei essere filmato qua, insieme a tutta la mia squadra che continua a lavorare – ci chiede -, voglio che si capisca cosa stanno facendo queste persone, insieme a me”.
Lo chef bresciano è il maestro di un’orchestra che ha iniziato a suonare da settimane per far tornare agli antichi splendori quello che per anni è stato un punto di riferimento per il salotto di Bergamo.
“Sono qua per questo, io – spiega Fusari -, per ridare ai bergamaschi il loro Balzer. È una sfida difficile ma al tempo stesso intrigante e affascinante: la gente ha voglia di rivedere aperto il locale, lo sentiamo tutti. Il nostro è un progetto concreto, che procederà per gradi: la priorità è quella di riportare all’interno del Balzer la pasticceria, puntando anche sulla consulenza esterna dei migliori maestri d’Italia che ci daranno una mano. Ma attenzione: anche la cucina salata avrà un ruolo da protagonista nel nostro locale”.
“Cosa porta Vittorio Fusari al Balzer? Di certo grande entusiasmo, grande energia – risponde lo chef bresciano -. E un’idea di cucina che ultimamente sta un po’ mancando nella nostra società: vorrei che chi venisse nel nuovo Balzer vada alla ricerca di una cucina pensata, non dozzinale, per avere anche la consapevolezza di quello che ingerisce nel proprio corpo. Quindi i miei piatti cercheranno di essere sani, buoni ed emozionanti”.
Il Balzer sarà aperto ai clienti da mercoledì 28 marzo: “Sarà una sorta di ‘work in progress’ – spiega Fusari -. Non possiamo fare i miracoli, quindi aumenteremo le proposte man mano che passeranno le settimane con qualcosa di nuovo. Ma il locale dovrà essere dei bergamaschi, per questo ai nostri clienti chiederemo dritte, consigli e critiche costruttive: il nuovo Balzer lo vogliamo costruire, piano piano, con tutti loro”.
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