Clamoroso sviluppo dagli accertamenti e dagli approfondimenti svolti dai militari della Compagnia carabinieri di Treviglio guidati dal Capitano Davide O. Papasodaro nei confronti di uno dei soggetti fermati dopo la maxi-operazione nella mattina di martedì 20 marzo a “Zingonia”.
I militari dell’Arma hanno infatti rintracciato, tra i tanti fermati, un marocchino 37enne, su cui pendeva un provvedimento di cattura emesso dall’Autorità Giudiziaria marocchina per i reati di associazione a delinquere, violenza sessuale, rapina a mano armata e sequestro di persona, con la pena dell’ergastolo.
L’uomo, nel 20012, insieme ad altri due complici, sequestrò in Marocco tre giovani ragazze, di cui due minorenni, violentandole a turno nei pressi di un cimitero. Una delle tre ragazze all’epoca era incinta ed a seguito delle violenze subite purtroppo abortì. Fu un caso di violenza inaudita da “Arancia Meccanica”, dove i tre aguzzini, sotto la minaccia di coltelli, inoltre, sottrassero alle loro vittime anche gli oggetti d’oro che avevano in quel momento nella loro disponibilità, del denaro contante ed il cellulare.
Dopo il provvedimento della Corte d’Appello di Fes (Marocco), EL HASSOUNY Mostafa, questo è il nome del ricercato internazionale, fece perdere le proprie tracce, sino alla sua cattura odierna in uno dei “palazzoni” Athena di Zingonia da parte degli investigatori della Compagnia di Treviglio.
Le Autorità del Marocco hanno comunicato ai Carabinieri, tramite l’Interpol di Roma, che si tratta di un personaggio di significativo spessore criminale.
Con quest’ultimo arresto di spicco dei Carabinieri della Bassa Bergamasca, si è quindi conclusa con successo una delle più imponenti operazioni di Polizia Giudiziaria degli ultimi anni eseguita nel territorio della bergamasca e non solo.
commenta