L’Atalanta nella prossima stagione potrebbe avere una nuova casa. In attesa della ristrutturazione completa della curva nord, i nerazzurri si potrebbero spostare lontano da Bergamo per disputare le partite casalinghe dei primi tre mesi della prossima annata, quella 2018-’19.
Antonio Percassi, che ha definitivamente perso le speranze di poter aprire il cantiere per la demolizione e ricostruzione della prima curva già a maggio, nella mattinata di giovedì 15 marzo ha telefonato al patron della Cremonese Giovanni Arvedi per sondare il terreno: “L’Atalanta può giocare da voi l’inizio della prossima stagione?”.
Da Cremona la risposta per l’affitto dello storico Giovanni Zini è stata positiva, così come resta aperta anche l’ipotesi di “traslocare” nuovamente a Reggio Emilia al Mapei Stadium come fatto in questa stagione per l’Europa League.
Insomma, per la prima volta Percassi avrebbe iniziato a prendere in seria considerazione la possibilità di far giocare la sua Atalanta in campionato lontano da Bergamo, almeno per i 100 giorni in cui dovrebbero iniziare e concludersi i lavori alla curva nord.
I tempi burocratici per far partire i lavori nel maggio di quest’anno ormai non ci sono più, e questo era ben noto. La società bergamasca non ha ancora presentato gli ultimi documenti al Comune di Bergamo e se anche lo facesse oggi stesso per ottenere tutti i via libera per dare inizio al cantiere servirebbero almeno 4-5 mesi.
Così Percassi, che fino ad ora aveva sempre scartato l’idea di traslocare in campionato come fatto per l’Europa League, si sarebbe deciso a contattare il patron della Cremonese Arvedi.
L’impianto Giovanni Zini ha una capienza di 20.500 posti ed è stato ristrutturato negli ultimi mesi: nell’estate del 2017 è stata coperta la curva sud, poi, tra settembre e gennaio, è stata completamente rinnovata la tribuna riservata ai distinti.
Raggiungerlo da Bergamo è tutt’altro che complicato: è a poco più di 90 chilometri dal centro cittadino orobico e per arrivarci occorrono più o meno 60 minuti, traffico permettendo.
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