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Appunti & virgole

Higuain bestia nera di una buona Atalanta: ma se non tiri mai in porta…

Non basta una buona prova di squadra con la Juve che non prende gol da nove partite: ma ora arrivano le sfide da vincere

Non basta una buona Atalanta: perché solo un’Atalanta super avrebbe potuto riconquistare un campo dove non vince da 28 anni e con il figlio del vento Caniggia (l’anno prima con bomber Evair). E ad un certo punto è stata quanto mai centrata la battuta del Gasp, nel secondo tempo quando Ilicic lanciato in contropiede è stato fermato per un presunto fallo di mano: “Sta tranquillo”, ha detto all’arbitro Mariani “tanto il gol lo sbagliamo”. Tra ironia e sarcasmo, la realtà è questa. Si gioca bene, ma di gol nemmeno l’ombra, tanto che il 2-2 del 1 ottobre scorso sembra straordinario. Contro la Juve, gira e rigira, finisce quasi sempre così: loro mettono il pilota automatico e soprattutto hanno un Higuain che quando vede l’Atalanta sembra assatanato, che vesta la maglia del Napoli o quella bianconera fa sempre gol e decide lui la partita. Passiamo oltre, meno male.

La realtà è amara ma è questa, ma non sono certo questi i risultati che ci devono preoccupare. L’Atalanta non si scansa, contro i campioni d’Italia restano fuori solo Masiello e Freuler, oltre a Caldara che aveva saltato anche il Bologna. E Spinazzola entra dopo quasi un’ora. Vero che Masiello e Freuler sono sempre tra i migliori e non li lasci fuori a cuor leggero, se non ci sono te ne accorgi. Una volta Mancini è decisivo, ma l’avversario si chiama Chievo, Mancini fa gol e l’Atalanta si prende i tre punti. Contro la Juve per ingenuità fa invece due falli da ammonizione in due minuti e lascia in dieci la squadra, che un minuto dopo subisce il raddoppio. Però perde palla anche Palomino nell’azione del primo gol e (se sentite un portiere) anche Berisha ci mette del suo, perché potrebbe andare incontro a chiudere lo specchio della porta.

Errori che ci stanno, chiaro. Se vuoi battere la Juve non ti basta tenere banco e fare possesso palla e dare dimostrazione di personalità, di tenere testa ai bianconeri. Il problema è che se non tiri in porta difficilmente puoi pensare di fargli male e così al primo serio contropiede (in casa loro!) becchi gol e qui finisce la partita.

La Juve gioca al gatto col topo, come piace a lei. L’Atalanta fa bella figura e Gasp prova a schierare tutta la batteria degli attaccanti, ad eccezione di Barrow che è un peso leggero e contro i marpioni di Allegri toccherebbe pochi palloni. In realtà il vero tiro in porta più pericoloso firmato dai nerazzurri arriva dalla testa di un difensore, cioè Mancini all’inizio del secondo tempo. Gomez sparacchia alto all’inizio della partita e poi gioca lontano dalla porta: non è il Papu che conosciamo, quello che si limita a crossare per vedere se qualcuno arriva sul pallone e non riesce a colpire, ma nemmeno a graffiare. D’altra parte è difficile anche per i compagni inserirsi in area, dopo il gran lavoro di pressing sui bianconeri. E soprattutto non è semplice superare il muro di Chiellini e compagni.

Ma andiamo avanti. Pensiamo alle avversarie da battere, a cominciare dal Verona, che faccia poi gol il Papu (e sarebbe anche ora) o Masiello, purchè si vinca. Vi pare?

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