È in programma per oggi, lunedì 12 marzo, la prima direzione nazionale del Partito Democratico dopo la sconfitta elettorale. La direzione formalizzerà le dimissioni del segretario Matteo Renzi e indicherà la via per le possibili alleanze (o meno) nella costruzione del Governo. Sarà la relazione del vicesegretario Maurizio Martina, il bergamasco che andrà a reggere il partito, ad aprire la riunione mettendo al centro le parole d’ordine “unità” e “collegialità”.
Non è ancora certo se Renzi parteciperà alla direzione, mentre si susseguono le voci su un suo possibile nuovo partito “alla Macron” che potrebbe nascere in particolare a partire dal fronte milanese.
Circa l’appoggio ai 5 stelle o alla lega, pare proprio che sia Martina che la maggioranza dei Dem non abbiano intenzione di allearsi e intendano stare all’opposizione. In Bergamasca militati e dirigenti sono per lo più su questa scia (leggi).
E Matteo Orfini tira il Pd fuori anche dalle presidenze delle Camere, definendo “legittimo” che vadano a M5s e Lega, con una soluzione che eviterebbe dispute interne. Ma i prossimi passaggi sono tutt’altro che scontati e tra i Dem c’è chi non reputa chiusi i giochi neanche per la presidenza delle Camere.
Il nuovo segretario sarà probabilmente scelto a metà aprile dall’assemblea del partito, oppure si deciderà se convocare un congresso per cambiare i vertici.
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