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Il riconoscimento

“Chiamami col tuo nome”, girato in Bergamasca, vince l’Oscar

La statuetta d'oro torna in Italia grazie alla pellicola di Luca Guadagnino

Esulta l’Italia, esulta Bergamo: il premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale va a James Ivory per “Chiamami col tuo nome”, il film di Luca Guadagnino girato tra la campagna Cremasca e la Bergamasca.

Si tratta del primo Oscar per lo sceneggiatore 89enne.

Ivory – già vincitore ai Bafta nella stessa categoria – alla cerimonia di premiazione è arrivato sul palco col bastone e ha poggiato la statuetta sul pavimento, prima di ringraziare Guadagnino per la sua sensibilità.

Sulla camicia il ritratto del viso di uno degli attori del film: quello del 22enne Timothee Chalamet, il più giovane ad essere mai stato candidato come miglior attore negli ultimi 80 anni.

Oscar

“Che siamo omo o eterosessuali tutti siamo passati attraverso l’esperienza del primo amore”, ha detto Ivory.

Il film ha ottenuto in questa edizione quattro nomination: miglior film, canzone originale (Sufjan Stevens-Mistery of love), migliore sceneggiatura non originale e Timothée Chalame migliore attore.

Alla fine è arrivato un Oscar, proprio per la miglior sceneggiatura non originale.

GLI ALTRI PREMI – La forma dell’acqua, del regista messicano Guillermo del Toro, ha vinto l’Oscar per il Miglior film. Il premio è stato annunciato da Warren Beatty e Faye Dunaway, protagonisti, ma non responsabili, del guaio dell’anno scorso. La forma dell’acqua è anche il film che ha vinto più premi, quattro: oltre all’Oscar per il Miglior film ha vinto quelli per la colonna sonora, la scenografia e la regia.
Gary Oldman ha vinto l’Oscar come Miglior attore per aver interpretato Winston Churchill in L’ora più buia; Frances McDormand, che ha recitato in Tre manifesti a Ebbing, Missouri ha vinto l’Oscar per la Miglior attrice protagonista e ha fatto un gran bel discorso. Kobe Bryant ha vinto un Oscar per aver scritto un cortometraggio d’animazione (tratto da una lettera al basket scritta da lui).  Il film Icarus, che parla di doping e Russia ha vinto l’Oscar per il miglior documentario.

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