Una delle novità più in vista della nuova legge elettorale è il cosiddetto “tagliando antifrode”: i cittadini che dalle 7 di domenica 4 marzo si stanno recando alle urne per esprimere il proprio voto per Camera, Senato e Regione Lombardia avranno sicuramente notato come la scheda elettorale fosse dotata di un “bollino” marchiato con un codice alfanumerico, identico a quello identificativo della scheda stessa.
Un escamotage pensato per evitare “giochetti” e che toglie all’elettore anche la possibilità di imbucare direttamente le schede nelle rispettive urne, un gesto che da sempre è il simbolo dell’espressione del voto: la nuova norma prevede infatti che le schede siano consegnate al presidente di seggio che a quel punto dovrà staccare il tagliando dalla scheda e confronterà la corrispondenza con quello precedentemente appuntato.
Se i codici corrispondono il presidente in persona imbucherà le schede nelle urne: senza il bollino antifrode nessuno potrà risalire a chi avrà espresso il voto di ogni singola scheda.
Una procedura senza dubbio più sicura ma che a Bergamo sta già causando code sin dalle prime ore del mattino: la verifica di ogni singola scheda, infatti, richiede del tempo e le operazioni rischiano così di dilungarsi.
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