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Stop polemiche

Il “bollino” contro i brogli: ecco perché è utile

Gianmarco Gabrieli prova spiegare il perché del bollino che già sta scatenando polemiche per qualche lungaggine ai seggi.

Gianmarco Gabrieli prova  spiegare il perché del bollino che già sta scatenando polemiche per qualche lungaggine ai seggi.

Lo spiegone del #bollino. Visto che in molti si stanno lamentando, vi spiego il perché del bollino, necessario per evitare una delle classiche del broglio elettorale.

Vediamo in dettaglio.

Alla preparazione dei seggi del sabato pomeriggio, quando si aprono le buste, uno scrutatore fa sparire una o più schede in bianco. La commissione elettorale del seggio segna sul verbale che dal conteggio manca una o più schede. La commissione elettorale non può che prenderne atto, “avranno sbagliato a preparare le buste” penseranno.

Il seggio è stato preparato, la commissione va a casa e lo scrutatore ha il tempo di consegnare al capomafia le schede bianche che sono state sottratte.

Il giorno del voto, il capomafia è fuori dal seggio, magari al bar vicino a giocare a carte, incontra il primo elettore, gli consegna la prima scheda elettorale che è già stata votata da capomafia. L’elettore arriva al seggio con la scheda già votata (tenendola nascosta), si fa dare la matita e la scheda che dovrebbre votare, va in cabina, fa finta di votare e imbuca nell’urna la scheda già votata che gli ha dato il capomafia e tiene in tasca la scheda in bianco.

L’elettore torna dal capomafia, gli riconsegna la scheda in bianco che non ha usato. Il capomafia vota la scheda che consegnerà all’elettore successivo.

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