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Verso il voto

Giorgio, il più giovane candidato della provincia corre per “Grande Nord”

"Ho scoperto che il Nord, neppure per quelli che avrebbero voluto difenderlo, era più una priorità. Per me, invece, resta l'interesse su cui fondare il futuro"

Correrà per il “Grande Nord”, movimento fondato dall’ex capogruppo alla camera Marco Reguzzoni, che si pone come alternativa alla Lega Nord. Si chiama Giorgio Teani, ha 20 anni, ed è il più giovane candidato alle prossime elezioni regionali nella provincia di Bergamo.

“Ho deciso di candidarmi perché sento il bisogno di cambiare – spiega Teani -. Tutti parlano del “ventennio berlusconiano” come se ci fosse stato qualcosa prima, auspicando che venga qualcosa dopo. Per me non c’è stato qualcosa prima. Conosco solo questa cultura. Accanto ad essa ho conosciuto anche un’altra apologia politica: quella del Nord. Quella di chi mi aveva garantito che il mio territorio, prospero e fecondo, in grado di creare lavoro e benessere, lo avrebbe tutelato. Invece la questione settentrionale l’hanno solo sfiorata. Hanno lisciato il pelo al malcontento popolare, hanno prosperato elettoralmente per venti anni, millantando guarentigie per chi per anni si è spaccato la schiena per creare valore: per sé e per gli altri. Invece poi hanno voltato le spalle. All’improvviso ho scoperto che il Nord, neppure per quelli che avrebbero voluto difenderlo, era più una priorità. Per me, invece, resta l’interesse primigenio su cui fondare il mio futuro”.

Un futuro che inizia a scuola: “Garantendo continuità didattica e la certezza che gli insegnanti siano prescelti secondo una razionalizzazione delle risorse che debbono essere avocate dalle autorità costituite, direttamente sul territorio – prosegue Teani -. La scelta della priorità territoriale non è razzista: è efficientamento produttivo. Se un insegnante lavora in una scuola che si trova nella stessa città in cui vive, può assicurare continuità didattica, potendo contare su un salario pieno”.

C’è poi un’altra ragione che lo ha spinto a candidarsi: “La lotta per buste paga più pesanti, in grado di contribuire al sostentamento di una vita dignitosa e più onorevole, con la flat tax non è garantita – sostiene ancora Teani -. La tassa piatta viola il principio costituzionale della progressività ma soprattutto viola una regola di buon senso ( e di cultura giuridica) per cui se si fanno mancare 80 o 100 miliardi di Euro alla fiscalità generale, la Ragioneria di Stato ti chiede di trovare subito la copertura alternativa. Non dopo, non quando arriverà il sommerso. Il bilancio va chiuso subito e subito va trovato il danaro che manca se tagli l’Irpef. Morale: dici di applicare la flat tax che taglia le tasse e ti ritrovi l’Iva al 30%, con il pagamento automatico di luce acqua gas ed elettricità aumentata di un altro 20%. Ecco cosa comporterebbe la tassa piatta. Per questo ho deciso di esserci anche io. Voglio che il mio futuro sia preservato e non fregato”.

Sul tema sicurezza: “Voglio che sia garantita dalla capacità di saperla governare – conclude Teani -. E non dalla falsa promessa di espellere 600 mila immigrati dopo che se n’è fatti entrare a milioni. Ci sono e spero ci siate anche voi. Il futuro è di chi si impegna con onestà intellettuale, è di chi non racconta bugie. Tanto più di verde colorate”.

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