Roboante tentativo di furto a casa dell’avvocato Carlo Curnis, figlio del noto gioielliere bergamasco. Tra domenica 11 e lunedì 12 febbraio i ladri sono entrati nel suo appartamento, in un condominio di viale Vittorio Emanuele a Bergamo.
I malviventi si sono arrampicati fino al quarto piano del palazzo e sono riusciti a intrufolarsi nella casa sfondando la finestra della cucina. Al momento Curnis era fuori casa e il sistema d’allarme quella sera non era stato inserito.
Il primo antifurto del palazzo è suonato alle 20.30: era l’allarme installato sul terrazzo al secondo piano. Dopo essere uscito per controllare, il padrone di casa ha notato un uomo nel giardino, gli ha intimato di andarsene dicendogli che aveva già chiamato la polizia e l’uomo ha obbedito. Non si era accorto, però, che era solamente il palo e che a far scattare l’allarme erano stati i complici passati dal suo balcone per scalare l’edificio e raggiungere il quarto piano.
Una volta entrati, i ladri hanno frugato ovunque e poi hanno concentrato la loro attenzione sulla cassaforte che pesa all’incirca 500kg. Dopo averla rimossa dalla parete a martellate hanno cercato di aprirla senza riuscirci. Quindi, hanno provato a portarla via passando dalla porta d’ingresso, ma la porta blindata era chiusa a chiave e non si apriva dall’interno.
Così hanno deciso di lanciarla dal balcone nel giardino condominiale: nella caduta ha spezzato rami e piante, è piombato sul terrapieno in pendenza e poi è rotolato contro le vetrate dell’atrio, sfondandone una. Erano le 22.30: tutti gli abitanti del palazzo hanno sentito un rumore fortissimo, il boato è stato avvertito fino alle vicinanze dello stadio e, spaventati, i vicini hanno chiamato il 113. Scesi dal balcone, i ladri hanno visto che il forziere non si era aperto e sono scappati: il colpo che hanno tentato, dunque, si è risolto con un nulla di fatto.
Pochi minuti dopo essere stati avvertiti sono arrivati polizia e vigilanza privata. Per la cassaforte l’unica conseguenza è stato il blocco della serratura, che ha reso necessario l’intervento di un tecnico della casa costruttrice, e per questo è rimasta nel giardino fino alle 13 di ieri sotto la sorveglianza della vigilanza.
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