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Appunti & virgole

A Crotone l’Atalanta s’accontenta e gode: punto prezioso, ora tutti a Dortmund

I nerazzurri si devono tenere stretto il pareggio conquistato allo Scida, salvati dall’ennesimo gol di un difensore-bomber. Adesso il Borussia

Tutto è bene quel che finisce bene. Cioè: niente record delle cinque vittorie consecutive esterne, ma nemmeno tornare a casa a mani vuote… beh onestamente sarebbe stata una beffa.

Eppure poteva succedere, su un campo che sembrava stregato e dove l’Atalanta aveva già perso 1-0, il 22 ottobre 2005 in B, contro il Crotone di Gasperini. Stavolta Gasp può sorridere: se non riesci a giocare a calcio come vuoi, perché soprattutto nel primo tempo sembrava più una partita di pallanuoto con la palla che schizzava o si fermava improvvisamente, ecco allora prendi quello che puoi e devi anche accontentarti.

Con tre ingredienti fondamentali: carattere, cooperativa del gol e difensori bomber. Sì, ci voleva carattere per non perdere la testa dopo aver preso gol a undici minuti dalla fine e rimontare, in zona Cesarini. Siamo tornati indietro di quattro mesi e mezzo, come a Verona quando l’Atalanta ha rimontato il Chievo con un rigore di Gomez al 40′ del secondo tempo e a Firenze, quando la rasoiata di Freuler al 94′ ha rimesso le cose a posto. E 1-1 è stato anche a Crotone.

Grazie anche alla cooperativa del gol nerazzurra: con Palomino sono ora ben 15 i cannonieri stagionali dell’Atalanta, come nessun’altra squadra è riuscita a fare in serie A. Palomino non segnava dal campionato bulgaro, dove José Luis ha vinto lo scudetto prima di passare in nerazzurro “raccomandato” da Gomez, che lo conosceva fin da quando giocava nel San Lorenzo. E ci ha visto bene, il Papu, perché Palomino completa il reparto roccia dei centrali nerazzurri, davvero uno più bravo dell’altro.

Signori, ma quando mai l’Atalanta ha avuto un blocco di difensori centrali come Caldara (assente speriamo ancora per poco…), Masiello, Toloi, Palomino, lo stesso Mancini che ha giocato e fatto gol al Chievo. E Gasperini confessava: “Lui è forte, ma non è facile trovargli spazio con quei difensori che ha davanti…”. Infatti. Sembra di tornare ai tempi di Vavassori, Scirea, di Montero.

Non solo. Ci manca tanto l’argentino, capitan Gomez? E allora spunta l’altro argentino, Palomino, a fare gol. Un altro difensore, come Mancini che ha steso il Chievo. O come quel Masiello che alla mezz’ora aveva provato a fare gol a Crotone e che comunque è sempre piazzatissimo, sui tiri da fermo, anche allo “Scida” l’assist l’ha servito lui a Palomino. Masiello ha già fatto tre gol, due in campionato e uno in Europa League e sicuramente non si fermerà qui, anche se è fondamentale che continui a evitarli, i gol, prima ancora che segnarli.

Ma torniamo alla partita di Crotone. Non certo bella, sicuramente condizionata dal campo allagato, improbabile pensare di fare del buon calcio, così. Diamo merito a Zenga, che ha sistemato la difesa della sua squadra, compatta e pronta ad arretrare tutta quando l’Atalanta attaccava. Detto questo, bisogna però dire che la coppia Petagna-Cornelius non ha convinto: esperimento fallito? Petagna non è al meglio, il danese non è un fulmine se le squadre si chiudono. E’ andata meglio contro il Sassuolo, molto più spensierato, ma anche a Reggio fino a 7′ dalla fine aveva segnato solo Masiello. Poi Cristante e Freuler avevano dilagato. A Crotone si è rivisto Barrow negli ultimi dieci minuti e forse si poteva inserirlo un po’ prima…

L’impressione è che l’assenza del Papu, al di là dei gol che lui realizza o no, pesi comunque molto sul gioco d’attacco. E sarà un caso ma lo stesso Petagna ha giocato le sue migliori partite quando ha potuto duettare con il suo grande amico Alejandro.

Fissiamo una data? Giovedì Gomez compie 30 anni: nel giorno del suo compleanno, non può saltare la sfida al muro giallo. Lo aspettiamo a Dortmund, lui e Caldara e questa Atalanta del Gasp che ci farà sognare ancora.

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