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Trasferta storica

Stadio, giovani e bilancio: l’Atalanta a Dortmund (anche) per studiare il modello Borussia

Il club tedesco dopo anni flop è tornato ai vertici del calcio europeo senza spendere cifre folle, fidelizzando i propri tifosi e puntando sul settore giovanile, con un occhio di riguardo ai bilanci

A Dortmund per compiere l’ennesimo miracolo sportivo e continuare a sognare. Ma non solo: pure per studiare da vicino il modello Borussia che negli ultimi anni è stato un esempio per l’intero calcio europeo. Sarà anche un po’ questo il compito dell’Atalanta, che tra una settimana sarà ospite dei gialloverdi per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League.

Antonio Percassi e tutta la dirigenza avranno così la possibilità di vedere, quasi toccare con mano, il progetto che ha riportato il Borussia Dortmund nei piani altissimi del calcio tedesco ed europeo.

Un miracolo sportivo che parte dalla società. Nel 2006 il club era sull’orlo del fallimento, con 140 milioni di debito, da cui si salvò solo grazie ad un prestito della banca Morgan Stanley.

Da lì è partita la rivoluzione: basta spese folli sul mercato (al contrario dei grandi club, vedi Inghilterra e Spagna), i soldi a disposizione sono stati investiti nel settore giovanile e nella riacquisizione dello stadio, l’ex Westfalenstadion, uno degli impianti più belli d’Europa.

I campioni vengono cresciuti in casa, un po’ come succede da più di 25 anni a Bergamo, o per meglio dire a Zingonia.

Borussia

Chi vuole andarsene (vedi di recente Aubameyang, oppure negli anni i vari Hummels, Gündoğan, LewandowskyGötze – che è poi tornato a casa -) è libero di farlo: dalle cessioni il club ricava sempre ottime plusvalenze, proventi che vengono reinvestiti sul mercato per assicurarsi i migliori talenti in circolazione.

Così nell’arco di un lustro il Borussia Dortmund è diventato una macchina perfetta: nel 2011 e nel 2012 ha vinto la Bundesliga, l’anno dopo ha raggiunto (stupendo tutti) la finalissima di Champions League. Poi una Coppa di Germania, due volte la Supercoppa tedesca e un posto fisso nella fase a eliminazione diretta della massima competizione europea, sfumato solo in questa stagione a causa di un girone di ferro chiuso alle spalle di Totthenam e Real Madrid.

Anche il bilancio rappresenta un vero e proprio miracolo: il debito finanziario è quasi estinto, lo scorso anno il club ha fatturato 215 milioni di euro, con un utile di 36,5 milioni (a cui contribuiscono in maniera determinante un merchandising all’avanguardia, e uno stadio sempre pieno, con 80mila spettatori di media); e il titolo Bvb è cresciuto di oltre il 200%, da quando è stato quotato in borsa.

Borussia

Il Borussia, insomma, è l’esempio materiale che è possibile vincere nel calcio guadagnandoci.

Un po’ come succede sotto le Mura venete da anni, seppur in maniera più ridotta.

Bergamo non può essere paragonata a Dortmund, d’accordo, ma sognare, si sa, non costa nulla.

Il prossimo 15 febbraio Percassi e compagnia bella vedranno da vicino il modello Borussia, un esempio da seguire. Siamo certi che prenderanno appunti per migliorare ancora di più il loro progetto Atalanta.

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