Sarà stata forse la troppa preoccupazione di fronte al ferimento di due bambini, o la scarsa conoscenza della realtà bergamasca, ma il Codacons di Milano è scivolato sulla classica buccia di banana.
Mercoledì 17 dicembre, infatti, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori meneghino ha inviato un comunicato stampa, a seguito di un incidente stradale occorso a Piazza Brembana, il piccolo paese dell’omonima valle bergamasca.
“Un incidente abbastanza grave che visto coinvolta una sola autovettura. Nello schianto, infatti, si sono ferite tre persone. Una donna di 32 anni e due bambine di 2 e 7 anni, trasportate in codice giallo all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo” ricostruisce il comunicato. Fin qui nulla di strano.
“Purtroppo questo è solo uno dei tanti sinistri avvenuti a Bergamo negli ultimi tempi. È chiara dunque la situazione di difficoltà in cui versa la città, troppi incidenti e poca sicurezza per i cittadini. È fondamentale agire per far fronte a questi continui disagi. […] Per tutte queste ragioni il Codacons scriverà al Sindaco di Bergamo, chiedendo l’immediata imposizione del limite di 30 km/h, in modo da limitare il problema degli incidenti stradali in città“.
Ora, che a Bergamo vi siano incidenti, anche gravi, è vero. Ma è vero anche che per tutto questo tempo il Codacons non si è mai espresso sull’argomento. Lo fa ora, e come? Pensare che Piazza Brembana sia una piazza del capoluogo denota una scarsa conoscenza del territorio di Bergamo. E apre anche al sospetto che l’associazione sia scesa in campagna elettorale.
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