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La lettera

“Liceo in quattro anni: è davvero una novità?”

Pubblichiamo la lettera ricevuta dalla professoressa Maria Luisa Rondi in merito alla "novità" prevista per il 2018

A partire dall’anno scolastico 2018-2019 entrerà ufficialmente in vigore il decreto della ministra Fedeli che prevede la sperimentazione di percorsi di 4 anni in licei ed istituti tecnici. Il MIUR ha stilato la lista dei cento Istituti selezionati dal Ministero per testare il nuovo percorso quadriennale e tra di essi ci sono anche due scuole della bergamasca: il Natta di Bergamo e l’Oberdan di Treviglio. Il Natta, con gli indirizzi liceali scientifico opzione scienze applicate, e l’Oberdan, con il liceo delle scienze umane, formeranno, a partire dal 2018-2019, con iscrizione dal 16 gennaio, una classe che potrà arrivare all’Esame di Stato dopo quattro anni di studi.

LEGGI QUI: Scuole bergamasche, per due arriva il liceo quadriennale: le novità del 2018

Pubblichiamo la lettera ricevuta dalla professoressa Maria Luisa Rondi in merito alla “novità” prevista per il 2018

“Bella “l’innovazione” del liceo ridotto a quattro anni, salutata con estusiastiche sperimentazioni anche nella Bergamasca. Chissà perché, solo fino a nemmeno vent’anni fa, l’Istituto magistrale, che durava quattro anni, per tale motivo non dava diritto di accesso all’Università (ad eccezione della Facoltà di magistero), a meno che uno studente non frequentasse un apposito anno integrativo.

Il fatto è che il detto per cui “la memoria storica degli Italiani è solo calcistica” non è un luogo comune ma, purtroppo, la verità.
Cose vecchie, già vissute, ragionate e superate, diventano “la meraviglia” di poveri ignoranti proni ad abboccare a tutto…

E non si venga a recitare il mantra secondo cui “nel resto d’Europa le scuole superiori sono di quattro anni”, ché le scuole superiori europee non hanno da insegnare niente a nessuno, come sperimentano quelli di noi che hanno, o hanno avuto, figli, o figli di amici, che hanno fatto esperienze scolastiche all’estero; sicuramente esperienze di vita, ma la Scuola è un’altra cosa.”

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