Alla fine ho messo il mio turbante in testa, ho piantato i piedi ben saldi a terra e dalla vetta del Canto Alto col mio paio di occhiali da miope ho guardato il cielo. Le stelle me lo hanno ripetuto più volte e gli astri si sono raccomandati di dirvi che non esiste un segno sfortunato, che le avversità sono prove da affrontare con coraggio, forza e un pizzico di ironia.
Certo per alcuni il duemiladiciotto sarà più agevole, inutile negarlo. Ma non prendetevela. Per tutti c’è da festeggiare, naturalmente se avrete messo al fresco qualche bottiglia.
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