Quello che sta per concludersi è stato un anno ricco di eventi di cronaca nera e giudiziaria a Bergamo e provincia. Ne abbiamo raccolti dodici, i più gravi, i più significativi, quelli che hanno attirato maggiormente l’attenzione di voi lettori. Ci sono inchieste, processi, arresti, tragedie, omicidi e delitti ancora irrisolti.
Martedì 7 marzo l’operazione “Mai una gioia” della polizia di Bergamo contro un gruppo di ultrà atalantini si conclude con undici custodie cautelari in carcere, sette arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e cinque obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, emessi nei confronti di 26 persone ritenute responsabili di spaccio di droga, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale, oltre alla chiusura di nove locali serali di Bergamo e uno in provincia.
L’inchiesta ha fatto emergere gravi elementi indiziari contro il gruppo, composto da italiani, oltre che da un cittadino albanese e da uno serbo. Tra di loro anche F.B., figlio di un magistrato in servizio alla Procura di Brescia, e un paio di ultrà atalantini già noti per più vicende legate alla detenzione e allo spaccio di stupefacenti. Sono stati inoltre notificati 30 avvisi per l’emissione di Daspo. Tra gli indagati anche un settantatreenne e tra gli arrestati un sessantatreenne.
Nel corso delle indagini sono state istallate anche telecamere nei bagni dei locali sospetti. A partire dal settembre del 2015 con una serie di appostamenti che hanno riguardato i bar più frequentati della movida di Bergamo.
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