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Il biglietto

Il primo Natale della crescita non dimentichi i diritti: gli auguri di Bergamonews

È Natale. Il primo Natale della crescita economica dopo lunghi e dolorosi anni di crisi.

Una festa che celebra la nascita di Gesù Cristo (per i credenti) e la famiglia, il ritrovarsi degli affetti più cari (per i laici). Un momento in cui ci scambiamo i doni.

Anche noi di Bergamonews abbiamo un regalo da farvi, cari lettori. Un regalo che é una sfida quotidiana nel raccontarvi la nostra società bergamasca che cambia, muta, evolve. Un regalo che ha per fiocco un immenso grazie: questo giornale è in parte merito vostro che ci segnalate, ci seguite, ci suggerite, ci scrivete lettere, a volte ci correggete e ci date preziosi consigli.

Se Natale é la festa per eccellenza della famiglia, allora anche noi festeggiamo con voi: perchè insieme siamo una grande famiglia. Attenta e vicina, premurosa e dolcissima anche nel condividere fotografie di tramonti e gite fuori porta.

La vera forza di questo nostro giornale siete voi che ci avete permesso di portare avanti anche una seria battaglia: quella dei diritti. Nel giorno in cui il mondo con il Natale festeggia la famiglia che si riunisce, c’è chi ha confuso la crescita per un profitto prettamente personale.

Gli anni della crisi ci hanno allenato a cedere alcuni diritti dei lavoratori con la promessa che insieme, risorse umane e capitalisti, una volta superata questa difficile fase avremmo condiviso un utile.

Non è così, se si riduce il Natale stesso ad un giorno di commercio fine a se stesso. È vero, ci sono occupazioni che si svolgono ogni giorno, quella dei medici e degli infermieri che anche oggi troverete in corsia. Ma si tratta di emergenze e di lavori necessari. Il fast food nel giorno di Natale può abdicare, soprattutto se andando a spulciare si scopre che quelle grandi catene utilizzano forme di contratto che fanno pesare tutti i benefici dalla parte dei datori di lavoro.

Ecco, cari lettori, noi oggi saremo con quanti diranno no ad ogni sfruttamento. Se è davvero il primo Natale della crescita, che questa venga condivisa, partecipata, goduta anche da coloro che hanno sacrificato per la crisi molti diritti. Si tratta di equità sociale. Un profeta che si è proclamato figlio di Dio, Gesù, nato esattamente 2017 anni fa, l’avrebbe definita giustizia.

Facciamo in modo che, ieri come oggi, non si perda questa occasione. Buon Natale!

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