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L'intervento

Tracanna, il jazz e le sue scintille

Il musicista e docente racconta e spiega il cuore dell'iniziativa centrata sui giovani artisti, sulle performance in spazi diversi da quelli canonici.

Tino Tracanna, sassofonista, compositore, docente e coordinatore dei corsi jazz al ConservatorioVerdi di Milano, coordinerà anche nel 2018 le Scintille di Jazz del Festival di Bergamo giunto alla quarantesima edizione.

Così il musicista racconta e spiega il cuore dell’iniziativa centrata sui giovani artisti, sulle performance in spazi diversi da quelli canonici.

Mi è capitato spesso di assistere a straordinari ed emozionanti eventi musicali in ambiti assolutamente anomali e lontani dai luoghi della grande fruizione musicale.

A volte si trattava di luoghi di grande atmosfera, improvvisati o anomali, ma molto più spesso spazi difficili, faticosi, avari per chi crea musica. Sta di fatto che questi sono i luoghi dove oggi nasce tanta parte della musica realmente attuale.

“Scintille di Jazz” nasce con l’intento di far conoscere ai fruitori di grandi manifestazioni musicali come il nostro meraviglioso Festival Jazz alcune interessantissime realtà spesso appartenenti a quel vastissimo mondo musicale sotterraneo giovanile (e non solo) che per differenti ragioni trovano difficoltosamente spazio sotto i riflettori più importanti.

Quest’anno a Scintille saranno presentati ancora una volta progetti assai diversi tra loro per caratteristiche stilistiche, linguaggi ed organici, a testimonianza della vivacità e della complessità del mondo musicale contemporaneo. La gran parte di questi progetti sono ad opera di giovani musicisti che talvolta si intersecano con musicisti di generazioni precedenti, dando luogo a sintesi che trovano nella visionarietà il proprio comune ambito creativo.

I luoghi deputati a questa esperienza non sono sale da concerto ma club, locali, chiostri che hanno in comune tra loro solo il fatto di essere piccoli e di permettere all’ascoltatore di stare gomito a gomito col musicista e di gustare fino in fondo l’estemporaneità della sua azione creativa.

Estemporaneità che è l’unica vera condizione imprescindibile di questa musica.

 

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