Trentatré centesimi per un’ora di lavoro. Sembrerebbe uno scherzo, o almeno a questo avranno pensato le dipendenti di un call center pugliese quando hanno aperto la busta paga. Invece è successo davvero, a Taranto.
La Slc Cgil ha ricevuto la segnalazione proprio delle dipendenti sfruttate, che hanno raccontato di aver ricevuto un bonifico mensile di 92 euro dall’azienda incriminata.
A peggiorare la situazione, i tagli al compenso effettuati in caso di assenza. Giorni di ferie ingiustificata? Niente di tutto ciò, solo allontanamenti (se di allontanamenti si può parlare…) di appena tre minuti dalla postazione di lavoro, per andare in bagno.
Come si apprende dalla denuncia, alle lavoratrici era stata promessa una cifra di 651 euro lordi al mese.
Ora le donne chiedono una tutela legale. Il sindacato presenterà un esposto per denunciare la cosa alla procura di Taranto e all’ispettorato del lavoro.
Le dipendenti, intanto, raccontano: “Ci hanno assunto alla metà di ottobre con un contratto da 651 euro lordi mensili. Dopo le firme abbiamo chiesto di vedere gli originali ma non ce li hanno mai dati”.
Poi la rivelazione, a 60 giorni di distanza, con relativo colpo di scena: “Non credevo ai miei occhi. Il totale era di appena 92 euro, ovvero 33 centesimi all’ora. Di fronte alle mie rimostranze, la responsabile del personale mi ha spiegato che avevano sottratto dal pagamento tutte le ore in cui ero arrivata in ritardo o andata in bagno. Mi sono rivolta subito al sindacato” ha dichiarato una delle lavoratrici.
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