#cambiostile

Campagna elettorale senza insulti e bufale? Sì da ministri, parlamentari e sindaci, anche Gori

Il primo cittadino di Bergamo tra i firmatari dell'iniziativa "#cambiostile": "Il cambiamento deve partire da noi, il confronto politico può essere anche acceso ma prima condividiamo le regole del gioco".

Un confronto politico basato solo sulla forza delle proposte e non sulla violenza degli insulti e l’inganno delle notizie false: è questo l’obiettivo dell’iniziativa “#cambiostile”, promossa dall’Associazione Parole O_Stili in partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo che ha chiesto ai politici, a pochi mesi dalle prossime elezioni, di sottoscrivere il Manifesto della comunicazione non ostile* che raccoglie 10 princìpi di stile per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi, online e offline.

In pochi giorni hanno già aderito i ministri Marco Minniti (Interno), Valeria Fedeli (Istruzione dell’Università e della Ricerca), Roberta Pinotti (Difesa) e Anna Finocchiaro (Rapporti con il parlamento) e 130 parlamentari di tutti gli schieramenti, tra i quali anche la bergamasca Elena Carnevali, deputata del Partito Democratico.

Tra i firmatari anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori che nel 2018 correrà per la presidenza della Regione Lombardia: “Come ho aderito a Parole O_Stili, lo faccio anche a questa iniziativa rivolta in maniera specifica al mio settore. Onestamente, al netto di ciò che si discute a livello internazionale sul monitoraggio e sulla possibilità di controllo dall’alto, credo che sia molto difficile arrivare a un vero cambiamento se non c’è prima di tutto un’autoregolamentazione da parte di chi alimenta la comunicazione politica e da parte nostra in primis. Ho convinto anche diversi colleghi, tra cui i sindaci di Bari, Pesaro, Macerata, Varese, Cremona, Lecco, Catania e Siena. Alla vigilia di una lunga campagna elettorale credo sia necessario impegnarci a non usare parole aggressive e non utilizzare in modo improprio le notizie. Pur essendo una campagna trasversale e apartitica dispiace sottolineare alcune mancanze e al momento non mi risulta che esponenti del Movimento 5 Stelle vi abbiano aderito, così come dalla Lega Nord. Spero che si arrivi a una condivisione delle regole del gioco, poi la contesa può anche essere accesa ma sempre nel rispetto delle posizioni altrui”.

L’iniziativa verrà presentata ufficialmente giovedì 14 dicembre nella Sala Difesa del Senato alla presenza del ministro Fedeli, dell’onorevole Antonio Palmieri, responsabile nazionale della comunicazione elettorale e internet di Forza Italia, Rosy Russo, ideatrice del progetto Parole O_Stili e Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore vicario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

“Come Ministero siamo convintamente al fianco di Parole O_Stili nella diffusione della cultura del rispetto e nel contrasto di ogni forma di linguaggio dell’odio – ha commentato il ministro Fedeli – Sono azioni che abbiamo messo al centro di un Piano nazionale lanciato lo scorso 27 ottobre che coinvolge tutte le scuole e che ha fra i suoi punti qualicanti proprio la diffusione del Manifesto della comunicazione non ostile ideato da Parole_Ostili. Naturalmente l’esempio deve venire innanzitutto dagli adulti. Trovo per questo molto importante l’iniziativa che viene lanciata da Parole_Ostili in vista della prossima campagna elettorale. Perché le proprie posizioni e il proprio dissenso possono essere sempre espressi senza ricorrere ad un linguaggio scorretto e senza aggredire chi la pensa diversamente da noi. La politica può e deve farsi promotrice di questo messaggio. Lo deve a se stessa, perché fare politica in senso alto vuol dire saper affrontare con competenza e con correttezza i propri avversari. Lo deve ai cittadini, perché il linguaggio dell’odio non può mai essere tollerato in un dibattito civile. Lo deve alle nuove generazioni, perché è per loro che la politica deve guardare ogni volta che si esprime pubblicamente”.

“Il Manifesto è una bussola per non perdere la rotta durante la campagna elettorale – ha aggiunto Antonio Palmieri – Si può (e si deve) fare campagna mettendo in luce limiti ed errori della proposta altrui, senza per questo essere scorretti o violenti”.

*Il Manifesto della comunicazione non ostile è una Carta, realizzata in modalità collaborativa dall’Associazione Parole O_Stili, che raccoglie 10 princìpi di stile per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi, online e offline. Il Manifesto, promosso lo scorso febbraio a Trieste, da una community trasversale di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori e influencer, ha già raggiunto oltre 4 milioni di persone sui social media. È stato inviato a tutte le scuole d’Italia coinvolgendo 2.500 docenti e 30.000 studenti. A settembre è stato consegnato – assieme alla Costituzione italiana – a 500 ragazzi durante l’inaugurazione dell’anno scolastico alla presenza del Presidente della Repubblica. È inoltre oggetto di una partnership con il MIUR per la promozione di una cultura della rete “non ostile” rivolta a studenti, docenti e famiglie; ad oggi è stato tradotto in 8 lingue.

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