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La celebrazione

Università di Bergamo, i suoi primi 50 anni: una grande festa

Le celebrazioni per il 50esimo anno dell'Unibg saranno incentrate sul legame indissolubile che il presente ha con il passato, nell'intento di una ricostruzione storica vista come protettrice del suo contesto culturale

Era l’11 dicembre 1968 quando l’Università degli Studi di Bergamo venne ufficialmente istituita e, in occasione del 50esimo anniversario della sua fondazione che cadrà nel 2018, il rettorato ha preparato un anno ricco di eventi e appuntamenti.

Il fil rouge che accomunerà i prossimi mesi dell’ateneo? La contaminazione tra città e università. Fattore determinante che non può mancare e che non può non diventare sempre più profondo, dichiara il rettore Remo Morzenti Pellegrini. L’Università spegnerà la prima delle sue 50 candeline il 21 dicembre: data scelta per l’inizio ufficiale del nuovo anno accademico, il 50esimo per l’appunto, e che terminerà l’11 dicembre 2018, come per riportare alla luce quell’11 dicembre del 1968 che ha visto la nascita dell’Ateneo.

“Il 21 dicembre sarà idealmente diviso in due parti – afferma Pellegrini – Durante la prima parte verranno accolti i nuovi membri dell’ateneo con anche i saluti per chi andrà in pensione. La seconda parte, invece, vedrà più propriamente i festeggiamenti per i 50 anni dell’Università.”

Le celebrazioni per il 50esimo anno dell’Unibg saranno incentrate sul legame indissolubile che il presente ha con il passato, nell’intento di una ricostruzione storica vista come protettrice del suo contesto culturale. In occasione della giornata del 21 dicembre, infatti, saranno restituiti all’ex Chiesa di Sant’Agostino, divenuta Aula Magna dell’Università, le opere d’arte che erano state depredate dalla chiesa nel 1798 con l’arrivo dei francesi a Bergamo.

“L’intento è una ricontestualizzazione delle opere d’arte – dichiara Don Giovanni Gusmini, parroco della Parrocchia di Sant’Andrea di Bergamo – che a fine ‘700 sono state tolte dall’ex Chiesa di Sant’Agostino e che sono giunte a noi, alla Parrocchia di Sant’Andrea. Ora, dopo 400 anni, queste straordinarie opere d’arte torneranno nella loro casa originaria con l’intento di ricostruire l’apparato decorativo di S. Agostino. Saranno riportate, in occasione del 21 dicembre, la pala di Gian Giacomo Barbello della metà del XVII secolo, le tele di Giovanni e Marziale Carobbio risalenti alla metà del XVIII secolo e il busto di S. Nicola da Tolentino realizzato da Giovanni Antonio Sanz, degli inizi del XVIII secolo.”

Sarà una giornata fondamentale per la storia dell’Università di Bergamo e per la nostra città grazie al magnifico recupero del complesso artistico di Sant’Agostino e, proprio perché il 21 deve essere un occasione di festa per tutto il territorio bergamasco, l’evento sarà aperto al pubblico e verrà concluso dal concerto del maestro Michele Gazich, intitolato “Figlio, dov’è la tua ombra?”.

Il concerto di Michele Gazich è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.50unibg.it

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