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L'analisi

Sedicesima di Serie A: un turno di noia apparente

Sfilza di 0-0 tra tutte le top four: carenza di spettacolo ma sconfinata perfezione tattica... la Serie A è anche questo

Si attendevano gol, spettacolo e prestazioni maiuscole, è arrivato ben altro: 0-0 della Roma, che avrebbe potuto portarsi, con una partita in meno, a 3 punti dalla vetta; 0-0 del Napoli, che avrebbe dovuto riscattare il doppio shock di Juve e Feyenoord e, soprattutto, 0-0 nel super big match dello Stadium.

Juventus-Inter è stata una partita combattuta, che nasconde dietro il punteggio una spettacolarità tattica unica, emblema del nostro calcio. Le due squadre hanno disputato il match con estrema precisione nella disposizione in campo, nel tentativo di vanificare i rispettivi potenziali offensivi avversari. Spalletti e Allegri si sono confermati due fuoriclasse nel preparare le partite, curandone ogni minimo dettaglio. Ne è scaturito un incontro a lunghi tratti bloccato, dove l’hanno fatta da padrone le due difese e Handanovic. La Juve ha indubbiamente creato di più, ma non è riuscita a concretizzare le proprie opportunità, colpendo una traversa ed esaltando le doti del numero 1 nerazzurro, in questo momento tra i primi tre portieri al mondo, per decisività, costanza e assenza di errori.
Le grandi attese per il duello titanico tra Icardi e Higuain non hanno trovato risposte: il Pipita non è riuscito ad essere decisivo, sbagliando numerose giocate, risultando nervoso e poco lucido. Mauro, invece, nell’arco dei 90 minuti ha toccato una decina di palloni, assente come non mai, per demeriti propri ma, soprattutto, per l’assenza di azioni pericolose create dai compagni.

L’Inter esce da Torino da imbattuta, portando a casa un punto che scaturisce consapevolezza nelle proprie qualità e fiducia per il prosieguo del campionato. La Juve, invece, nonostante i rimpianti, termina il match con la consapevolezza di avere ancora la rosa più forte d’Italia, per ampiezza e qualità. Quest’anno, però, ci sarà da lottare e sudare fino all’ultima giornata per tentare di vincere il settimo scudetto consecutivo, ci sono tre rivali solidissime di indubbio valore: non era mai successo in questi sei anni…
Enormi rimpianti per Roma e Napoli, che non sfruttano lo 0-0 di Torino per lanciarsi verso la testa della classifica. Di Francesco non riesce a battere un Chievo come sempre battagliero e ben disposto in campo, perdendo l’enorme opportunità di andare a tre punti dalla vetta, con una partita da recuperare; un’occasione unica, considerando anche il rimorso di non aver schierato Dzeko dall’inizio. Ancor più cocenti le recriminazioni del Napoli che, nonostante le numerose occasioni create, non è mai riuscita sbloccare il risultato, trovandosi di fronte, anche in questo caso, una squadra disposta benissimo in campo da un Pioli che ha preparato la partita nel modo migliore. Per Sarri è stata una settimana sportivamente drammatica, con lo shock della sconfitta contro i rivali di sempre, la tremenda eliminazione dalla Champions e la mancata vittoria con i viola che l’avrebbe riportato in testa alla classifica. Ottimi passi avanti, invece, per la Fiorentina, che esce dal San Paolo con un punto che fa morale e alimenta la consapevolezza di poter lottare per un posto in Europa League.

Grandi vittorie di Milan e Torino, che mettono in campo tutta la grinta e il carattere dei propri allenatori, portando a casa tre punti che ridanno tanta serenità e fiducia. Non si era mai visto, in tutto l’arco del campionato, un Milan con una tale cattiveria agonistica; è il primo passo con cui Gattuso sa di dover ripartire per risollevare i rossoneri. Ora serve il gioco…

Concludiamo con la vittoria dell’Atalanta, che espugna Marassi, compie un importante balzo in classifica e continua la propria favola. Il sorteggio di lunedì è stato Indubbiamente sfortunato: il Borussia Dortmund è una delle squadre più forti del torneo ma c’è la consapevolezza che questo gruppo meraviglioso può impensierire chiunque, supportato da un tifo encomiabile.

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