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Presidente save

Verona preme su Bergamo per l’alleanza tra aeroporti

Si torna a dialogare tra la Catullo, la società di gestione degli aeroporti di Verona e Brescia e la Sacbo, la società del Caravaggio di Bergamo. Lo annuncia il presidente della Save (azionista principale della Catullo) Enrico Marchi in un'intervista a MF-Dowjones.

Dopo un periodo di stallo si torna a parlare di un’alleanza tra gli aeroporti di Verona e Brescia e il Caravaggio di Bergamo. Lo annuncia in un’intervista a Mf-Dowjones Enrico Marchi, presidente di Save, che è principale azionista del Catullo che gestisce gli scali di Brescia e Verona (qui l’integrale).

I colloqui tra Catullo e Sacbo (gestore dello scalo di Orio al Serio) sono ripresi: L’obiettivo, che torna  a intervalli regolari, è verificare la possibilità di creare un’alleanza e dare vita a un sistema aeroportuale del Nord Est. Intanto Marchi annuncia che da quando Save è entrata nel capitale dell’aeroporto veronese, tre anni fa, i numeri sono migliorati su tutti i fronti: quest’anno lo scalo chiuderà per il suo secondo anno consecutivo in utile.

Ma molto c’è da fare ancora per lo scalo di Brescia Montichiari. L’obiettivo di Save è quello di rilanciare lo scalo bresciano anche sui passeggeri: aperti i dialoghi con una compagnia aerea inglese e, se si arriverà al closing, i primi voli passeggeri potrebbero partire già dalla prossima primavera.

E su Bergamo: “Abbiamo ripreso il dialogo con Bergamo – ha detto Marchi a MF -. Siamo ancora in una fase del tutto preliminare ma mettere in rete gli aeroporti aiuterebbe l’intera filiera. Mettere insieme i tre aeroporti, Brescia, Bergamo e Verona, sarebbe una cosa bella. Fare una partnership con Bergamo sarebbe interessante”.

Il dialogo tra Brescia e Verona era statioavviati due anni fa ma poi avevano subito una brusca battuta d’arresto, tant’e’ che il gestore bergamasco aveva siglato un memorandum d’intesa con Sea (Linte e Malpensa) per procedere a un’aggregazione. La lettera di intenti e’ scaduta il 31 ottobre del 2016 e sul dossier e’ calato il silenzio, nonostante Sea continui a sostenere l’operazione.

E in verità il nuovo presidente della Sacbo, Roberto Bruni, non ha mai chiuso la porta all’alleanza ad Est, come disse anche qualche mese fa (ad agosto) a Bergamonews (leggi). “Francamente sto lavorando sia su Montichiari sia su Milano. Non ho preferenze per l’una o per l’altra soluzione. Un atteggiamento che condivido con tutto il consiglio d’amministrazione, un approccio che definirei molto laico. Occorrerà osservare la praticabilità e poi la convenienza delle due possibili soluzioni. Da un lato, su Milano con Sea, sono da calibrare le quote e la governance. Per quanto riguarda Montichiari stiamo valutando se ci sono delle prospettive industriali serie”.

“Abbiamo parlato” con il management di Bergamo “se ci sono relazioni positive”, ha aggiunto Marchi. “Allo stato attuale sono contatti preliminari”. Il presidente ha sottolineato che qualora l’alleanza andasse in porto “ogni scalo rimarrebbe con la sua identità”. Inoltre sotto il profilo azionario “gli azionisti bergamaschi rimarrebbero in Sacbo, noi rimarremmo in Verona e metteremmo insieme Brescia”.

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