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Il caso

Alzano, tre gatti morti avvelenati da topicida: “Solo imprudenza di un vicino”

Il decesso degli animali aveva fatto scattare l'allarme nella zona: dopo alcune verifiche, però, pare che il tutto sia riconducibile ad una leggerezza.

Tre gatti morti, a poca distanza l’uno dall’altro, nelle stesse circostanze e con gli stessi sintomi: a Burro, frazione di Alzano Lombardo, l’allarme era scattato nel mese di agosto quando gli animali furono trovati ormai morenti all’interno di cascinale nel quale risiedono alcune famiglie.

La diagnosi, allora, non aveva lasciato spazio a interpretazioni: secondo il veterinario fu avvelenamento da topicida, sostanza letale per i roditori ma capace di uccidere anche animali domestici come cani e gatti che se ne cibano.

Si tratta di prodotti facilmente reperibili e che, nelle forme messe in commercio negli ultimi anni, risultano altamente tossici: una volta ingerito, il topicida può rimanere nell’organismo dell’animale anche per diverse settimane e ne causa la morte per emorragia.

Il primo caso riscontrato a Burro risale al 18 agosto scorso quando il proprietario degli animali trovò uno dei gatti in condizioni già disperate: “Mi è morto tra le braccia dopo atroci sofferenze – racconta – Si lamentava e rigurgitava in continuazione. Poi abbiamo trovato un altro gatto morto, mentre il terzo siamo riusciti a portarlo in una clinica veterinaria di Gorle prima che morisse”.

In quella circostanza era arrivata la conferma che l’animale, come gli altri due, era stato avvelenato con del topicida, probabilmente ingerito nel cortile del cascinale: da qui il dubbio che a piazzare le esche per i roditori fosse stato un vicino di casa.

Sicuramente una sua leggerezza” secondo il proprietario dei felini deceduti che ha spiegato come il veleno, probabilmente, sia stato piazzato in luoghi raggiungibili anche dai gatti.

Una tesi per ora confermata anche dalla Polizia Locale di Alzano Lombardo che nella mattinata di lunedì 20 novembre ha completato la bonifica della zona: “Stiamo approfondendo qualche aspetto – spiega il comandante Giansandro Caldara – ma pensiamo che si tratti di un’imprudenza di un vicino”.

Della questione si è occupata anche l’Enpa di Bergamo, ente che nella nostra provincia gestisce il gattile cittadino di via Mangili, che continua a monitorare la situazione anche in seguito alla bonifica: “Un caso da imputare alla scarsa preparazione e alla poca conoscenza del tema – sottolinea il commissario straordinario Mirella Bridda – Purtroppo gli avvelenamenti sono frequenti e spesso inconsapevoli: topicidi e lumachicidi sono pericolosissimi per gli animali ma anche per l’ecosistema e per gli esseri umani, specialmente per i bambini. Sono sostanze da maneggiare con cura e da non usare se non con le dovute precauzioni”.

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