• Abbonati
La manifestazione

Sentinelle in piedi a Treviglio, scatta la contestazione davanti al Comune

Una decina di esponenti del collettivo TanaLiberaTutti e di Assemblea studentesca hanno manifestato pacificamente il proprio dissenso contro l'iniziativa delle "Sentinelle in piazza".

Erano circa una decina gli esponenti del collettivo TanaLiberaTutti e di Assemblea studentesca che hanno contestato, in modo pacifico e ordinato, l’evento delle “Sentinelle in piazza” che si è tenuto nel pomeriggio di sabato 18 novembre in piazza Manara a Treviglio, proprio davanti al comune.

Oggetto della protesta la presenza in città delle “sentinelle”, una rete di persone apartitica e aconfessionale nata nel 2014 a seguito del decreto di legge Scalfarotto sulla lotta all’omofobia, che introduceva, secondo alcuni, il reato di opinione. Una “resistenza” di persone unite dai valori della famiglia naturale, che affrontano temi come quelli dell’utero in affitto, la legge sull’aborto, quella sul divorzio e quant’altro e che spesso organizza eventi nelle piazze per sensibilizzare e far riflettere su queste tematiche.

Una presenza, a quanto pare, poco gradita per alcuni, che hanno così deciso di scendere in piazza a manifestare con volantini distribuiti ai passanti e con uno striscione esposto sotto gli archi del municipio trevigliese a pochi passi dal raduno delle sentinelle.

“Analizzando la situazione attuale vediamo sempre più emergere persone e gruppi che limitano la libertà di ogni individuo – si legge sulle locandine dispensate – calpestando con ideologie discriminatorie i diritti inviolabili di ogni persona”.

“Siamo qui per contestare la presenza in città di queste persone” afferma invece uno degli esponenti dei contestatori mentre regge il drappo che riporta la scritta “Non potrete mai fermare la nostra libertà d’essere”.

“Per la prima volta, abbiamo ‘vegliato’ a Treviglio – spiega una delle sentinelle – Lo abbiamo fatto per difendere la libertà di espressione, la famiglia naturale e per opporci alle linee guida varate dal Ministero dell’Istruzione che, con il pretesto di combattere le discriminazioni, di fatto riempiono la didattica di ideologia gender – e continua – i nostri incontri sono fatti di gesti simbolici: rimaniamo in piedi nelle piazze per un’ora a leggere un libro. Il leggere simboleggia la volontà di andare a fondo alle questioni, lo stare in piedi il fatto di non volersi sottomettere e le piazze il luogo per eccellenza dove si svolgono gli incontri tra le persone”.

Sulle contestazioni aggiunge: “Noi siamo per la difesa della libertà di espressione, siamo per il non silenziare nessuno – e apre al dialogo – sarebbe bello parlare con queste persone e cercare un confronto pacifico e costruttivo con loro”.

A monitorare la situazione le forze dell’ordine con unità di Polizia Locale, Carabinieri e Polizia di Stato a vigilare sulla piazzale. Fortunatamente non è stato necessario alcun tipo di intervento.

Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI