Tornerà questa sera nella Bassa Bergamasca, a Bariano, Giuseppe Povia. Il cantautore sarà in scena al bar Tin Pan Alley di via Aldo Moro, accompagnato ancora una volta dal filosofo “anti-gender” Diego Fusaro.
Una presenza, quella del cantante milanese classe 1972, che ormai non passa inosservata. Già, perché Povia negli ultimi anni – e, in modo particolare, negli ultimissimi mesi – si è messo in mostra sui social per le proprie posizioni vicine all’estrema destra. Posizioni che l’hanno di fatto reso una sorta di influencer su Facebook e, più precisamente, che gli hanno permesso di conquistare quella porzione del mondo del web occupata da antivaccinisti, sentinelle in piedi, attivisti no-euro e nemici delle multinazionali e del complotto generico, dei quali è divenuto l’indiscusso paladino.
Non passerà inosservato l’arrivo di Povia a Bariano anche perché nell’ultima tappa bergamasca, a Treviglio il 19 ottobre scorso, l’autore di “Luca era gay” ha lanciato l’ultima provocazione che ha fatto il giro del Paese: “I gay si curino con l’eterox” ha infatti dichiarato scherzando (ma non troppo, con tanto di slide preparata) sul palco del centro salesiano don Bosco con Gianfranco Amato, uno dei più ferventi animatori del movimento “anti gender” autore di libri come “Gender (d)istruzione” e “Omofobia o eterofobia?”.
Ad assistere all’esibizione di Povia, al centro salesiano, c’era anche il sindaco Juri Imeri. La presenza del primo cittadino trevigliese e il fatto che il Comune di Treviglio abbia concesso il proprio patrocinio all’evento hanno scatenato diverse polemiche, portate in consiglio comunale dal consigliere del Pd Erik Molteni.
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