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Bergamo

Parcheggio Fara, Articolo Uno si unisce alla lista dei contrari: “Si fermi il cantiere”

La richiesta: "Si avvii un processo partecipativo sul futuro di Città Alta"

C’è anche il Movimento Democratico Progressista Articolo uno tra i contrari alla realizzazione del maxi-­parcheggio della Fara all’interno della cinta delle mura di Bergamo. Il parcheggio interrato conterrà circa 500 posti auto in gran parte destinati all’accesso turistico e sarà in gestione a Bergamo Parcheggi, società a maggioranza privata per 29 anni con accesso 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

Un progetto che ha visto la contrarietà espressa da tempo del comitato dei cittadini di Città Alta e delle associazioni ambientaliste e anche l’opposizione del Circolo del Partito Democratico di Città Alta. Di recente, l’opposizione di molti cittadini ha preso nuovo vigore attorno al comitato NoParkingFara che ha raccolto 6.400 firme contro il parcheggio consegnandole al Sindaco Gori.

Articolo Uno, attraverso una nota, si dice contrario alla realizzazione del maxi-­parcheggio alla Fara per le ragioni di seguito esposte.

1) La scelta di mantenere il parcheggio

Riteniamo che la scelta di realizzare il maxi-­‐parcheggio all’interno della città antica sia un ritorno al passato. L’idea moderna di centro cittadino e in particolare di centro storico è ridurre al massimo il traffico privato a favore del trasporto pubblico per una maggiore vivibilità dei luoghi a partire da una riduzione del preoccupante inquinamento dell’aria.

La decisione presa porterà invece un flusso di auto entro le mura riducendo l’efficacia delle attuali chiusure al traffico di fine settimana. La decisione rappresenta quindi un arretramento (come la decisione di permettere l’accesso al traffico di motocicli) rispetto alla situazione attuale.

Inoltre la decisione di fatto privatizza una parte importante della gestione della mobilità dando il controllo di un bene pubblico a una società privata e creando un grave vincoloper le amministrazioni future. In particolare alcune clausole della nuova convenzione garantiscono al privato che per 29 anni non venga posto alcun limite all’accesso al parcheggio anche in presenza di esigenze di pubblica utilità.

Leggiamo che il sindaco Gori lega la soluzione del maxi-­‐parcheggio alla liberazione delle piazze di Città Alta dalle auto in sosta. Riteniamo che non vi sia correlazione tra i due fatti. Le piazze potrebbero ad esempio essere liberate attraverso il parcheggio dei residenti sulle mura e attuando specifiche soluzioni per l’accesso ai residenti con problemi. Il traffico turistico di area deve essere gestito con un piano complessivo di mobilità che preveda altre forme di accesso alla città storica diverse dall’auto privata. Il traffico turistico legato all’aeroporto non necessita di accesso in auto.

La decisione dell’Amministrazione Gori è l’opposto di quanto scritto nel programma con cui questa Amministrazione è stata eletta. Un parcheggio ridotto per residenti è diventato un grande parcheggio per turisti.

2) La mancanza di trasparenza e di partecipazione

L’Amministrazione Gori sostiene che la rinuncia alla realizzazione del maxi-­parcheggio avrebbe comportato per la casse del Comune il pagamento di una rilevante penale e quindi sostiene di avere scelto questa strada nell’interesse dei cittadini.

Non entriamo nel merito se il Comune avesse dovuto pagare penali oppure riscuotere indennizzi a seguito delle travagliate vicende tuttora seguite dalla magistratura poiché non è stato fornito alcun elemento al riguardo.

Ad oggi nessun documento che quantifichi le eventuali penali e nessun parere legale sono stati pubblicati e messi a disposizione non solo dei cittadini ma degli stessi consiglieri di maggioranza e di opposizione.

Risulta che la stessa avvocatura del Comune, interpellata, abbia risposto di non aver emesso alcun parere legale scritto.

In una recente lettera a Repubblica il Sindaco Gori parla di “svariati milioni di euro“. Quanti e dove sono i documenti a sostegno?

Le modalità di decisione sul maxi-­‐parcheggio della Fara manifestano una grave assenza di trasparenza e la mancanza di un processo partecipativo: sono in netto contrasto con il programma con cui questa Amministrazione è stata eletta e impediscono il coinvolgimento dei cittadini in una scelta così importante per la città e così controversa.

Cosa è ora possibile fare?

Proponiamo, in accordo con le posizioni espresse da molti cittadini attorno al comitato NoParkingFara, che l’Amministrazione di Bergamo faccia proprie leseguenti iniziative:

Fermare immediatamente il cantiere in via cautelativa.

Far valutare le conseguenze economiche della cancellazione dell’opera per il Comune e valutare eventuali forme di compensazione al fine di ridurre o rimuovere le penali.

Rendere pubbliche tutte le valutazioni e le documentazioni acquisite.

Avviare un processo partecipativo sul futuro di Città Alta in una prospettiva più che decennale che coinvolga l’intera comunità bergamasca sulla migliore strada da scegliere.

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