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Appunti & virgole

Atalanta, notti magiche in Europa: giù il cappello all’orchestra del Gasp fotogallery

Bergamo si sposta a Reggio Emilia, il "Mapei" è una festa. E i tifosi trascinano la squadra alla vittoria. Gomez stoico, ora si teme lo stop.

Notti magiche, inseguendo un gol…

E’ nerazzurro il cielo, sopra Reggio Emilia. Per una notte, Bergamo sposta qui quasi 14mila persone ed è un’altra notte magica, come e più di un mese fa, quando l’Atalanta superò il primo esame europeo. Una vera lezione allora, quella impartita dal cuore e dalla tecnica bergamasca ai maestri del calcio inglesi. Ora il sapore è ancora più gustoso, è quello del bis, di un’Atalanta che continua a vincere e a volare in Europa, prima nel suo girone come pochi avrebbero creduto al momento del sorteggio.

Eppure è tutto vero, non stiamo sognando, come prima contro l’Everton e ora contro l’Apollon, che si inchina alla forza e alla bellezza del calcio nerazzurro.

L’orchestra del Gasp incanta ancora, lo scivolone di Genova era una stecca, ma capita anche ai migliori. Per qualche minuto, poco meno di cinque, dal pareggio di Schembri al colpo di testa di Petagna, anche al Mapei stadium si vive il thrilling, la paura di cadere di nuovo. L’incubo che le gambe non reggano più e gli avversari facciano quel che vogliono.

Ma è solo una breve parentesi, un piccolo stacco nel monologo dei ragazzi di Gasperini. Che infatti ripartono come furie, sospinti stavolta da tutta Bergamo che si è trasferita qui a Reggio. Lo ammette lo stesso allenatore cipriota, Sofronis Avgousti: “Abbiamo pareggiato, ma poi il pubblico ha spinto l’Atalanta, le ha messo le ali”. Lo ribadisce Gian Piero Gasperini, più volte acclamato dai tifosi: “Emozione incredibile, abbiamo portato qui una città, grazie a questi tifosi abbiamo subito reagito e non ci siamo più fermati”.

Sì, d’accordo, poi torna il Gasp perfezionista e precisa: “Non vorrei più vedere gol subìti in quella maniera”. E ancora: “Dobbiamo essere più concreti, non vorrei pagare perché siamo un po’ leziosi”. Una carezza a Petagna, che si è come liberato di un peso segnando il secondo gol: “Va benissimo così, lui fa sempre un gran lavoro”. E un buffetto a Ilicic, gran protagonista con un gol e due assist: “Deve segnare di più, lo conosco e so quanto può dare, è un attaccante che deve andare in doppia cifra, almeno può segnare come Gomez l’anno scorso”.

Si comincia con i fuochi d’artificio dei tifosi atalantini e si finisce in gloria, con la passerella dei nerazzurri sotto le curve del “Mapei”, che sta diventando una casa molto accogliente, un fortino che esalta la voglia di Europa della squadra e anche dei suoi tifosi, 3-0 all’Everton e 3-1 all’Apollon Limassol, che pure aveva bloccato sul pareggio prima il Lione e poi l’Everton.

Insomma, questi ciprioti saranno anche meno attrezzati di una Sampdoria capace di ribaltare la partita, però fisicamente ci sono e possono creare problemi, se una squadra non riesce a sferrare il colpo del ko. L’Atalanta ha temuto di ricadere, però ha rimesso subito il turbo. Con un Papu a mezzo servizio e in campo con un piede solo (il dolore al piede destro potrebbe tenerlo fuori con il Bologna), si è preso Ilicic la squadra sulle spalle e intorno a lui Spinazzola, Petagna, Freuler hanno fatto venire il mal di testa ai ciprioti. Messi alle corde da ogni parte, hanno resistito per circa un’ora di fronte ad un’Atalanta esaltante, che se dovesse tradurre ogni occasione in rete sarebbe probabilmente alla pari col Napoli, in testa alla classifica. Ma, signori, giù il cappello anche al gioco del Gasp: quando andate a vedere l’Atalanta sapete già che vi divertirete. E non distraetevi, perché potreste perdervi un gol.

C’è un momento di amnesia, è vero, basta per mandare in gol i ciprioti, ma sinceramente chi oserebbe criticare Masiello, Palomino, Caldara… presenti in ogni zona del campo anche contro l’Apollon?

Godiamoci questa Atalanta che soffrirà anche perché prende gol, ma ne segna tre e ne sbaglia il doppio. Certo, nessuno è perfetto. Speriamo che queste fatiche non si facciano sentire in campionato domenica contro il Bologna, ma se è vero che vincere aiuta a vincere… allora benvenuta Europa. Atalanta, facci sognare ancora.

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