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La proposta

Gioco di squadra e collaborazione per riportare il treno in Val Seriana e Val Brembana fotogallery

La Val Seriana e la Val Brembana devono collaborare e fare gioco di squadra: la presentazione del libro di Dino Oberti “Le ferrovie perdute”, con immagini e ricordi nel cinquantesimo anniversario della chiusura delle ferrovie delle due valli, rappresenta un ottimo punto di partenza per la collaborazione.

La Val Seriana e la Val Brembana devono collaborare e fare gioco di squadra: la presentazione del libro di Dino ObertiLe ferrovie perdute”, con immagini e ricordi nel cinquantesimo anniversario della chiusura delle ferrovie delle due valli, rappresenta un ottimo punto di partenza per la collaborazione.
“Guardando al passato ma pensando al futuro” è il titolo dell’incontro pubblico tenuto sabato 7 ottobre presso la sala consiliare di Ponte Nossa e organizzato dal Comitato Prolungamento Tram Albino-Vertova con l’Associazione Ferrovie Valle Brembana.

All’incontro hanno preso parte Danilo Cominelli, Presidente della Comunità Montana Valle Seriana, Alberto Mazzoleni, Presidente della Comunità Montana Val Brembana, Maurizio Alfisi, sociologo dei trasporti, Riccardo Cagnoni, Presidente del Comitato Prolungamento Tram Albino-Vertova, Alessandro Gervasoni, Presidente dell’Associazione Ferrovie Valle Brembana, Dino Oberti, autore del libro presentato e il Professore Ivano Sonzogni.

In sala erano presenti anche i primi cittadini di Ponte Nossa, Vertova, Premolo e l’Onorevole Giancarlo Salvoldi, colui che in passato aveva introdotto l’emendamento che consentì la partenza del tram delle valli.
“Le motivazioni che spinsero a realizzare le due ferrovie oltre 100 anni fa – sottolinea Riccardo Cagnoni, Presidente del Comitato seriano – furono le stesse di oggi con l’obiettivo principale di favorire lo sviluppo industriale in un momento di flessione economica. Diversi sono i problemi che attualmente le nostre valli devono affrontare: livello di traffico insostenibile, spopolamento ed invecchiamento della popolazione, tassi di natalità in calo, chiusura delle scuole, taglio dei traporti, troppe seconde case in rapporto alle abitazioni e comprensori sciistici in difficoltà. È quindi opportuno ricreare interesse per la popolazione a venire nella nostra provincia e in montagna. Per fare questo dobbiamo creare delle infrastrutture adeguate che garantiscano un sistema di mobilità sostenibile ed efficiente per collegare le valli alla città, e viceversa, anche in ottica di un futuro sviluppo turistico”.

“Vogliamo mettere in risalto – continua Cagnoni – che l’incontro di oggi non è un ricordo nostalgico legato al passato: al contrario, la Valle Seriana e la Val Brembana intendono lavorare insieme per uno scopo comune, ovvero la realizzazione della tratta T2 del Tram da Bergamo a Villa d’Almè e del prolungamento della tratta T1 da Albino a Vertova. Per il futuro l’obiettivo sarebbe quello di portare la Teb fino a San Pellegrino e Clusone. Le due opere non sono conflittuali ma complementari”.

In Val Seriana si sta completando lo studio sulle esternalità positive del prolungamento del tram, per poi partire con la fase della progettazione tecnica dall’importo totale di 130 mila euro. L’Assessore alla mobilità di Regione Lombardia, Alessandro Sorte, ha garantito l’apporto di 90 mila euro, mentre i restati 40 mila sono stati messi a disposizione dalla Provincia di Bergamo, così come conferma il Presidente Matteo Rossi nel corso di un video mostrato durante l’incontro a Ponte Nossa: “Abbiamo recuperato i 40 mila euro mancanti per fare un ulteriore passo avanti in vista della progettazione della teb. Il territorio è proiettato verso il futuro e verso un’opera innovativa: la Provincia sostiene il progetto, non solo a parole, ma anche tramite l’importo messo a disposizione”.

“Questo libro – afferma Gervasoniè un opera grandiosa che sottolinea la volontà delle due valli di lavorare e progettare insieme. Se vogliamo bene alle valli è necessario restare uniti e agire attraverso un collaborativo gioco di squadra”.
Gli fa eco il Presidente della Comunità Montana Valle Seriana, Danilo Cominelli:La viabilità in montagna deve essere efficiente e per pensare a qualcosa di grande bisogna saper programmare. Noi come Comunità Montana ci crediamo e vogliamo esprimere la nostra vicinanza al progetto di Cagnoni”.

La Comunità Montana della Val Seriana, infatti, aveva messo a disposizione 35 mila euro per finanziare la prima parte del progetto.
“Le Valli hanno bisogno di aiuto – spiega Alberto Mazzoleni, Presidente della Comunità Montana Valle Brembana – guardiamo al futuro con interesse, attenzione e collaborazione per farci forza nei confronti delle istituzioni. La ferrovia manca da ormai cinquant’anni”.
Il sociologo dei trasporti Maurizio Alfisi evidenzia inoltre che il treno non serve ad eliminare il traffico, ma è utilissimo per far sì che i cittadini possano muoversi senza essere condizionati dal traffico.
“Un libro colmo di passione quello scritto da Dino Oberti – racconta il professor Ivano Sonzognisono tante le fotografie illustrative e si spiega la storia della ferrovia attraverso l’architettura, l’oggettistica, la religione e i sentimenti. La strada ferrata è un mondo da scoprire, è storia tecnologica e nel volume spiccano i cambiamenti del paesaggio e il mondo dei lavoratori del tempo”.

In questo libro non sono raccolti dati tecnici e bilanci, così come conferma lo stesso autore Dino Oberti: “L’intenzione era quella di rivivere e scoprire tra queste pagine la favola della ferrovia. Il 24 aprile del 2009 il grande capostazione Enrico Solza, accompagnato da me e dal nipote, aveva usato il fischietto, che ora custodisco nel mio museo di oggettistica, in occasione della partenza del primo tram delle valli. Questo fischietto aspetta di essere riutilizzato: l’auspico è che ciò accada presto”.
Al termine dell’incontro si è assistito ad un simbolico scambio di libri tra Mino Scandella, autore del volume sulla ferrovia della Valle Seriana “Sembrava il treno un mito di progresso”, e Dino Oberti.

La scelta di presentare questo libro a Ponte Nossa non è stata casuale, così come confermano gli organizzatori, in quanto il paese seriano è stato per oltre 25 anni il capolinea della Ferrovia. Anche in passato l’opera era stata realizzata in diverse fasi: prima da Bergamo ad Albino, poi da Albino a Vertova e successivamente da Vertova a Ponte Nossa per poi concludere con il tratto fino a Clusone.

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