Quattro virus, uno nuovo, gli altri dell’anno scorso: l’influenza è in agguato e già c’è chi annuncia quanti saranno gli italiani colpiti: da 4 a 5 milioni dall’influenza vera e propria, 8-10 milioni dalle sindromi provocate da altri virus respiratori.
A sbilanciarsi, con l’Ansa, il virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco.
Ma ancora una volta sarà il meteo a decidere: se l’inverno sarà lungo e freddo sicuramente si avranno molti più pazienti influenzati. Se al contrario sarà più mite, saranno invece i virus para-influenzali a farla da padroni.
Dal momento che i virus saranno 4 l’Organizzazione mondiale della sanità suggerisce di mettere a punto un vaccino quadrivalente, ma il consiglio non è molto seguito. Lo scorso anno un’azienda l’ha proposto. Quest’anno se ne aggiunta solo una seconda. Ma anche i vaccini trivalenti, soprattutto se adiuvati sono efficaci, pur non assicurando una copertura totale. Pregliasco raccomanda il quadrivalente per bambini e adulti, mentre il trivalente – dice – può essere sufficiente per gli anziani, che hanno già incontrato più volte i virus, e hanno quindi in genere sintomi più attenuati.
Va detto che negli ultimi anni è di molto diminuito il numero di chi si vaccina, nonostante la gratuità voluta proprio per estendere questa prassi preventiva: un’indagine di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) gli anziani che si vaccinano tutti gli anni sono oggi il 45%, mentre sull’intera popolazione il dato non va oltre il 14%.
I sintomi: la vera influenza si presenta con febbre alta (oltre 38), dolori muscolari/articolari e sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione nasale o mal di gola. “In generale – dice Pregliasco – sono infezioni che si diffondono con rapidità: un solo starnuto può contenere circa 40000 micro goccioline che possono viaggiare a oltre 300 all’ora”.
La cura. Per abbassare i sintomi guarire servono i farmaci senza obbligo di ricetta, che però non li cancellano: “Azzerare la febbre e andare a lavorare fa il gioco del virus: si contagiano altri e ci si ammala di più”, spiega il virologo. Gli antibiotici servono solo se dopo 4 giorni i sintomi persistono, mai fai-da-te..
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