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Politica estera

Elezioni in Germania: vince Merkel, ma perde consensi

Aria di cambiamento sotto la porta di Brandeburgo: Angela Merkel vince le elezioni tedesche ma perde consensi. In avanzata il partito populista AdD

Niente di nuovo sotto il sole di Berlino: per la quarta volta consecutiva Angela Merkel sarà cancelliere di Germania. La lady di ferro tedesca, durante la tornata elettorale di domenica 25 settembre, vince ma non convince, portando a casa con l’Unione Cristiano Democratica (CDU / CSU) il 33 % dei consensi, ma perdendo l’8,5 % rispetto a quattro anni fa.

La notizia della vittoria della cancelliera era prevista da mesi, come la dura sconfitta dei social – democratici (SPD) di Martin Schulz, che hanno raggiunto soltanto il 20,5 % dei consensi a livello nazionale (-5,2 % rispetto al 2013), ma ciò che maggiormente sorprende è l’impensabile perdita di consensi da parte di entrambi i partiti tradizionali. Aria di cambiamento sotto la Porta di Brandeburgo, con Angela Merkel in affanno a causa di eccessive oscillazioni nei mesi scorsi sul tema immigrazione e della perdita di competitività economica a livello mondiale del colosso tedesco, nonostante il paese continui a crescere. A differenza della collega del CDU, Martin Schulz risente del processo di erosione di consensi all’interno delle tradizionali sinistre europee e dell’appartenenza negli ultimi anni ad una coalizione troppo opprimente, improvvisamente ora rinnegata.

Chi festeggia dopo questa tornata elettorale è Alternativa per la Germania (AfD), il partito di estrema destra che con il 12,6 % entra per la prima volta nella storia nel Bundestag, attestandosi quale terza forza del paese con 93 seggi. Una vittoria, quella del partito di Alice Weidel, che dimostra ancora una volta come l’avanzata dei populismi a livello mondiale sia prorompente e sempre più pericolosa: una lezione molto importante da tener in considerazione per il futuro, visto che proveniente dal paese europeo economicamente più stabile e con un elettorato che non dovrebbe necessitare dell’appoggio del populismo. Ora per loro aspetteranno quattro anni di dura opposizione, in quanto impossibilitati ad entrare in un governo a causa delle proprie idee diametralmente opposte sia al CDU che all’SPD; pronti a far sentire la voce dei propri elettori e a infrangere i sogni di gloria dei partiti tradizionali, come richiesto da chi si è affidato a loro.

Come da tradizione nel sistema elettorale tedesco (proporzionale con collegi uninominali e soglia di sbarramento fissata al 5 %), nelle prossime settimane Angela Merkel dovrà provare a costruire un governo di coalizione e, a differenza degli ultimi anni, con ogni probabilità (a meno di ripensamenti) non sarà con l’SPD, vista la decisione di Martin Schulz di porsi all’opposizione nonostante le numerose richieste di coalizione provenienti da compagni di partito e non solo. Per il futuro cancelliere ora occorrerà fare di necessità virtù, per cui dovrà provare a convincere i liberali dell’FDP (10,7 %) ed i verdi di Grüne, che si sono già dichiarati “alleati difficili”, pronti a far valere i propri interessi in cambio dell’appoggio al governo.
Per la lady di ferro si prospettano quattro anni difficili, con un’opposizione populista pronta a metter i bastoni fra le ruote su ogni provvedimento ed un partito social – democratico vigile per guastare la festa alla cancelliera, ma dopo dodici anni di governo di una cosa siamo sicuri: Angela Merkel non demorderà e ci sorprenderà ancora.

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