Allarme Aids nella nostra regione. Su 130mila persone sieropositive in Italia, 20mila risiedono in Lombardia, che guida la classifica delle più colpite.
Ben quindicimila di queste vivono tra Milano e l’hinterland e 2.200 sono seguite dalla Clinica di malattie infettive del San Gerardo di Monza che quest’anno fa sapere di aver effettuato 400 nuove diagnosi registrando un incremento del 20% rispetto allo scorso anno.
“Eppure di Aids non si parla più – dice Andrea Gori, direttore del centro monzese – i giovani e giovanissimi hanno abbassato la guardia, 8 su 10 dichiara di avere rapporti non protetti. La medicina ha fatto passi da gigante, ma per noi infettivologi è un fallimento se curiamo persone, ma altri continuano ad essere contagiati. In questo modo non riusciremo mai a debellare la malattia”.
I nuovi contagi sono 4mila ogni anno, uno ogni due ore e più colpiti sono i giovani gay tra i 25 e i 29 anni: “Registriamo un incremento del 40% dei casi in questa fascia d’età – spiega sempre Gori – perché sono giovani di una generazione che non ha vissuto i tempi durissimi delle morti per Aids e hanno bisogno di essere informati ed educati. Il 30% dei sieropositivi non sa di esserlo, spesso arriva in ospedale dieci anni dopo il contagio, quando la situazione è grave e quando potrebbe avere infettato almeno una dozzina di altre persone”.
Per questi motivi da diversi anni la Clinica di Monza organizza Aids running in music, evento di ospiti e musica ma sopratutto una giornata importante per parlare alle nuove generazioni usando il loro linguaggio. Sabato 16 settembre si correrà la settima edizione e tra gli ospiti ci saranno le sorelle Cristina e Benedetta Parodi, i telecronisti Fabio Caressa e Maurizio Pistocchi e Giorgio Gori, sindaco a Bergamo e candidato del centrosinistra alla guida della Regione (nonché fratello di Andrea).
La giornata sarà anche l’occasione per effettuare gratuitamente l’easy test: “È un test che in trenta minuti fornisce la diagnosi da quest’anno è acquistabile anche in farmacia a 20 euro, come fosse un test di gravidanza. Ci auguriamo che il fatto di non doversi più recare in ospedale induca sempre più persone ad effettuarlo“.
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