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La lettera

“Non mi affiderò ai pacchetti dell’agenzia e rinuncerò alle trasferte europee dell’Atalanta”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un tifoso, il Bore, che si dice molto arrabbiato per la gestione dei biglietti per le trasferte europee dei nerazzurri: "Sognavo quei viaggi per seguire la mia amata squadra in Europa, ma mi dovrò accontentare della tv"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un tifoso, il Bore, che si dice molto arrabbiato per la gestione dei biglietti per le trasferte europee dei nerazzurri: “Sognavo quei viaggi per seguire la mia amata squadra in Europa, ma mi dovrò accontentare della tv”.

Qui sotto la lettera.

 

E chi l’avrebbe mai detto che seguire la Dea in Europa sarebbe diventato un calvario.

Eravamo tutti galvanizzati dall’idea di poter andare in giro per il Continente a vedere la nostra squadra, soprattutto dopo il sorteggio che ci dava la possibilità di andare in due stadi stupendi come quello dell’Everton e del Lione.

Con i miei figli abbiamo passato le ultime settimane fantasticando sul viaggio aereo, sull’emozione di entrare al Goodison Park e al Parc Olympique Lyonnais (stadi visti solo in tv), sull’atmosfera nel tifare la squadra della nostra città a tanti chilometri di distanza.

E invece… e invece non ci andrò, non ci andremo, perché – lo dico sinceramente – mi sono davvero rotto.

La questione dei biglietti per queste trasferte europee è stata gestita dalla società Atalanta in una maniera che definire dilettantistica è eufemistico.

Posso anche comprendere che l’Uefa abbia consigliato la società di utilizzare un’agenzia viaggi per gestire in esclusiva la vendita dei tagliandi. Ma chi, per risparmiare, ha già deciso di prenotare viaggio e albergo, ora il biglietto dove lo trova? Ad oggi tutto tace.

In buona sostanza, allo stato attuale, o si prende il pacchetto completo o si rischia probabilmente di non poter entrare allo stadio.

Non vado oltre, perché non vorrei ricevere querele, ma la vicenda appare per certi versi addirittura grottesca.

Ho letto tante lamentele di persone che sono amareggiate per come la vicenda si è evoluta. Persone che seguono la squadra da decenni e che non riusciranno a farlo in Europa, probabilmente a favore di qualcun altro che non sa neppure quali sono i colori della nostra gloriosa maglia.

Io, ribadisco, più che amareggiato sono proprio arrabbiato. Vogliamo andare in Europa e gestiamo queste cose come se dovessimo assistere ad una partita scapoli-ammogliati? Ma per piacere.

Il mio sostegno alla Dea per le trasferte ci sarà, eccome, ma davanti al grande schermo.

E, come diceva il grande Paolo Villaggio, Peroni ghiacciata e rutto libero e… forza Atalanta.

Il Bore

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