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Pensione anticipata volontaria, è realtà: ecco come fare

Il presidente del Consiglio ha firmato la versione definitiva del provvedimento che ora passa alla Corte dei conti prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: la durata dell'assegno potrà essere allungata in caso di adeguamento automatico dell'età pensionabile in base all'aspettativa di vita.

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato lunedì 4 settembre il decreto relativo all’anticipo pensionistico volontario, con effetto retroattivo, per chi avesse maturato tutti i requisiti, fino al 1° maggio 2017: il provvedimento ha raggiunto così la sua versione definitiva, dopo le modifiche suggerite dal Consiglio di Stato, e passerà alla Corte dei conti prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

L’anticipo pensionistico consente di ricevere un assegno mensile che sia complementare o alternativo allo stipendio, prima della pensione vera e propria e, nel caso di lavoratori in difficoltà, è a carico dello Stato: l’Ape volontario, invece, comporta un costo per chi vi accede, trattandosi di una decurtazione dalla pensione per finanziare il prestito necessario ad anticipare l’uscita dal lavoro.

L’anticipo avrà una durata da 6 a 43 mesi, con importo mensile di almeno 150 euro che l’interessato dovrà restituire, sempre in rate mensili, entro 20 anni una volta raggiunta la pensione. La durata dell’assegno potrà essere allungata in caso di adeguamento automatico dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita.

Secondo le stime del governo, sono potenzialmente 300mila i possibili fruitori dell’anticipo pensionistico volontario nel corso del 2017: a poterlo richiedere sono i soggetti con almeno 63 anni d’età che matureranno l’età per la pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi e hanno alle spalle almeno 20 anni di contribuzione. Gli stessi devono essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, ai fondi di settore, Inpdap, Ipost Fs o gestione separata Inps.

La richiesta potrà essere inoltrata all’Inps a partire da fine settembre/ottobre: il tasso di interesse netto che verrà applicato dovrebbe essere del 3,5%, contro il 2,5% ipotizzato in una prima fase, e richiederà la sottoscrizione di un contratto con la banca e di un altro con l’assicurazione.

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