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Politica estera

Gli albanesi italiani: storie di un ritorno a casa nel segno di un nuovo sogno americano

Nuova puntata della rubrica di politica estera curata da Marco Cangelli, classe 1997. Oggi ci parla dell' esodo degli albanesi italiani verso il proprio paese natio

Ci si continua a lamentare che in Italia giungono migranti da ogni dove e che il nostro paese non sia in grado di ospitarne tutti, ma osservando i dati dei flussi migratori provenienti da ogni nazione si può trovare una sorpresa: stiamo parlando degli albanesi, in particolare dei più giovani, giunti nel Bel Paese su di un barcone in partenza da Durazzo negli anni ’90, ed oggi con la voglia di ritornare nel proprio paese d’origine.

LEGGI QUI LA TESTIMONIANZA PUBBLICATA SU BGY

Un tempo la piaga dell’Italia, la comunità albanese è la prima a trasferirsi nel nostro paese in tempi non sospetti ed è attualmente la seconda per numero di presenze, dietro soltanto ai rumeni. Se si vanno a controllare i dati Instat (istituto di statistica albanese), si osserva come gli albanesi di seconda generazione (cioè nati in Italia ma da genitori originari di quel paese) a partire dal 2008 abbiano iniziato a lasciare il Bel Paese preferendo la nazione con capitale Tirana, benchè fossero residenti da anni nella penisola. Il fenomeno si è espanso in continuazione, con i rientri raddoppiati fra l’anno di inizio della crisi al 2011.

“Studi, ti laurei, e oltre a rischiare, per via della crisi, di finire a fare il cameriere con la laurea come i tuoi compagni di origine italiana, vieni anche un po’ discriminato perché hai un nome diverso, quindi hai ancora meno opportunità – spiega Arber Agalliu, giornalista fiorentino di origine albanese – Allora cominci a pensare a come far fruttare al meglio la tua dualità, questo tuo essere a cavallo di due culture, di due paesi, di due lingue, e se torni in Albania, lì il tuo nome non attira l’attenzione, e allo stesso tempo sei speciale perché hai studiato all’estero.”

Secondo le parole del redattore, la colpa in parte è del razzismo che imperversa nel nostro paese, ma ciò non è tutto: negli ultimi anni l’Albania ha saputo investire moltissimo nel turismo e con esso è diventata una delle mete più ambite e meno costose di tutto il Mediterraneo. Ciò ha portato ad una crescita annua del PIL pari all’8 % quando il nostro paese vive una fase di stallo, ed una diminuzione della disoccupazione fino al 16 %.
A quel punto andare in Albania con un’istruzione italiana, con una cultura del lavoro italiana permette di trovare un lavoro di prestigio in maniera molto più semplice ed inoltre non si viene denigrati per le proprie origini. Grazie alle condizioni fiscali più agevoli e la crescita economica sempre più sostenuta, anche molte imprese italiane hanno scelto di trasferirsi laggiù nei pressi di Tirana, creando un indotto di notevole importanza che a lungo andare potrebbe diventare concorrenziale rispetto a quello italiano.

La crescita del paese al di là del Canale di Otranto sta permettendo a moltissimi giovani originari di quelle terre di ritornare laddove i propri genitori erano fuggiti. Inoltre, osservando con attenzione il fenomeno, si può constatare come sia semplice far una carriera sfolgorante e con ciò sostenere che l’Albania stia diventando il nuovo sogno americano.

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