L'intervista

Lara Magoni e il test del capello: “Accetto le critiche, voglio aiutare i giovani con le loro proposte”

Lara Magoni, consigliere regionale della Lista Maroni e membro della commissione Sanità, è stata ospite della redazione di BGY per parlare dell'interrogazione portata nel consiglio regionale riguardo l’applicazione di un provvedimento sulla prevenzione del consumo di stupefacenti all’interno delle scuole tramite l’uso del test del capello.

Lara Magoni, consigliere regionale della Lista Maroni e membro della commissione Sanità, è stata ospite della redazione di BGY per parlare dell’interrogazione portata nel consiglio regionale riguardo l’applicazione di un provvedimento sulla prevenzione del consumo di stupefacenti all’interno delle scuole tramite l’uso del test del capello.

LEGGI QUI LA PROPOSTA

Dal momento in cui è stata presentata al consiglio, la proposta è stata molto discussa e criticata, dividendo l’opinione pubblica tra dirigenti scolastici, genitori, partiti politici e studenti. E’ proprio ai giovani che la proposta è rivolta, dal momento che il consumo di droga tra i ragazzi è diventato sempre più preoccupante, delineando uno scenario inquietante, come l’ha definito il consigliere Magoni.

LEGGI QUI LA RISPOSTA DI BGY

“Quello che ho fatto, ha davvero fatto chiasso e clamore, ma questo mi fa piacere, perché vuol dire che l’attenzione c’è su questo tema. Forse tutti siamo consapevoli di quello che sta accadendo, però tanti preferiamo voltare la faccia e non affrontarlo. Io penso che il tema della droga è abbastanza diffuso, come lo è sempre stato, ma ogni giorno vengono pubblicate notizie circa arresti di spacciatori, quella però è quella che viene sequestrata, tutto il resto non lo sappiamo. La provincia di Bergamo attualmente ha un uso veramente altissimo di droga, siamo difronte ad un vero e proprio allarme. Le forze dell’ordine della città stanno lavorando molto bene, la polizia di Stato di Bergamo stanno facendo molteplici drugs test che vanno ad evidenziare che tipo di droga è stata consumata e che tipo di reazioni ha avuto il soggetto, che non viene multato, ma è giusto per capire che non esiste droga leggera o pesante, ma esiste solamente la reazione che un individuo ha con quella droga.”

Per far fronte a questa realtà sempre più vera e concreta, il consigliere Magoni si è esposta con una proposta o, meglio, una provocazione, come lei stessa la definisce: “Nell’interrogazione portata in consiglio io chiedo alle istituzioni che rappresento la possibilità di fare un tavolo di confronto serio e motivato, con tutti coloro che crescono i nostri figli. Ho chiesto un tavolo di confronto con l’Ufficio scolastico regionale, il Servizi per le Tossicodipendenze (SERT), le forze dell’ordine, gli istituti scolastici, i medici, i genitori, tutti coloro che possono tutelare i nostri giovani. Io amo i giovani, amo i ragazzi che si danno da fare e sono veramente triste quando vedo questi ragazzi su sedie a rotelle per incidenti stradali magari dovuti ad un effetto dell’alcol o della droga; io vorrei prevenire queste cose, perché la vita è un dono meraviglioso.”

Lara afferma che gli articoli pubblicati su BGY – il giornale di Bergamonews fatto dai giovani per i giovani, riguardanti il consumo di droga tra i ragazzi (LEGGI QUI) , sono stati di grande ispirazione per la genesi della sua proposta, convinta sempre di più che sia giusto fare qualcosa e, dichiara, “se la mia interrogazione ha urtato qualcuno, non mi importa. Io chiedo ai genitori di essere acuti verso i figli. Aiutiamoli a crescere come si vede, facciamogli fare dell’altro e non pensate che la droga sia leggera o pesante, la droga rimane comunque droga. Ben vengano le critiche e i messaggi cattivi, perché spero che attraverso questi incontri io possa recepire informazioni da parte dei ragazzi su come loro vedono questo tema, su che tipo di strumento può utilizzare la politica per aiutarvi.”

Il consigliere regionale sottolinea il fatto che il test verrebbe fatto nell’assoluta riservatezza, essendo i soggetti minorenni, e qualora il ragazzo risultasse positivo all’utilizzo di droga, i genitori riceverebbero una lettera con l’invito di presentarsi all’ATS (Agenzia di Tutela della Salute) così da essere al meglio informati della situazione del figlio; tuttavia rimane comunque a discrezione del genitore scegliere come agire e nel caso avessero bisogno di aiuto, è previsto l’intervento da parte di persone competenti, quali assistenti sociali e psicologi.

E alla classica risposta di “Fatelo voi il test”, Lara risponde “Lo faccio subito! Sono a disposizione, perché sono convinta che chi gestisce la società deve essere pulita, e lo stesso vale per il personale degli Istituti scolastici.”

“Io credo che chi si avvicina a queste sostanze si trova in un momento di fragilità o di debolezza. Però io penso che la felicità si possa trovare in modo diverso e se non sapete dove trovarla, andate a fare sport perché aiuta molto: si raggiungono degli obbiettivi e ci sforziamo di essere migliori. Trovate quel canale di sfogo, prima di buttarvi in un canale senza fine. Avete la vita in mano, godetevela al meglio, ognuno con le sue passioni e la sua creatività, la droga deve essere l’ultimo pezzo da raggiungere.”

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