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L'annuncio

Mosul liberata: era la città più grande in mano all’Isis

Il primo ministro iracheno Haider Al-Abadi ha dichiarato vittoria a Mosul, annunciando che la città è finalmente stata liberata dallo Stato Islamico.

Una vittoria che marca la fine di una sanguinosa campagna durata quasi nove mesi che ha lasciato la maggioranza della città in rovina ed ucciso centinaia di persone lasciandone migliaia senza casa. La battaglia continua a Nord della città a ridosso del fiume Tigri. I soldati stanno combattendo contro gli ultimi estremisti rimasti, ma nel fuoco incrociato rischiano la vita quasi duemila civili.

Mosul era la città più grande in mano allo Stato Islamico e la sua perdita significa un profondo indebolimento per un movimento iniziato dopo l’invasione americana in Iraq. E dopo Mosul potrebbe essere il turno della “capitale” Raqqa, ormai circondata da soldati arabi e curdi. Tuttavia questa vittoria non significa che la pace sia assicurata. Altre città sono ancora in possesso dell’Isis e molti iracheni si aspettano un aumento degli attacchi terroristici nei centri urbani, specialmente nella capitale, Baghdad.

La battaglia per Mosul era iniziata a ottobre e inizialmente gli ufficiali americani avevano pianificato che sarebbe durata fino a dicembre: invece è durata nove mesi ed è stata molto più ardua e sanguinosa del previsto.

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