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L'intervista

Baseball, 18enne bergamasco tra i “pro” americani: Leonardo firma coi Cincinnati Reds

Leonardo Seminati, 18enne di Torre Boldone in forza a Parma, ha firmato un contratto di sette anni con la squadra professionistica della Major League Baseball americana: su di lui c'erano anche Boston Red Sox e New York Mets.

La sua carta d’identità dice 2 gennaio 1999 e dal prossimo settembre inizierà a vivere il suo sogno americano: Leonardo Seminati, 18enne di Torre Boldone, mercoledì 5 luglio ha messo la firma sul contratto che lo legherà per 7 anni ai Cincinnati Reds, squadra della Major League Baseball, la lega professionistica americana. Il salto in MLB lo hanno fatto solamente Alex Liddi e Chris Colabello, mentre nelle Minor Leagues si contano solo altri 4 italiani.

Leonardo, te l’aspettavi? 

È un momento che ho sempre sognato: ad aprile, dopo il Torneo delle Accademie a Barcellona, i Cincinnati Reds mi hanno contattato spiegando che erano molto interessati a me e che a breve mi avrebbero fatto un’offerta.

Non è stata però l’unica squadra a cercarti: si vocifera anche di un interessamento dei Boston Red Sox e dei New York Mets.

È vero, sono stato contattato anche da altre squadre. Le offerte erano tutte complete e molto simili tra loro: i dettagli mi hanno spinto a scegliere Cincinnati.

Cincinnati è un grande traguardo ma da dove nasce la tua passione per il baseball?

Tutto è iniziato a Lilliput, manifestazione dedicata ai bambini in Fiera a Bergamo: ho avuto l’occasione di provare un po’ di sport, tra i quali appunto il baseball. Mi ha attirato sin da subito, tra lanci e battute. Avevo sette anni e mezzo e ho iniziato a muovere i primi passi nei Bergamo Walls: non avevamo nemmeno un campo da baseball ma c’era tanta voglia di crescere. Poi ho giocato a Brescia, dove ho passato un paio di anni e ho avuto anche l’occasione di disputare il Mondiale Under 12, e tre anni a San Martino Buon Albergo a Verona.

Poi è arrivata la chiamata dello Junior Parma.

Più che una squadra per me è stata come una seconda famiglia: ho giocato due stagioni in Serie B, poi quest’anno ho avuto l’occasione di giocare nella Italian Baseball League. Siamo una squadra giovane, attualmente siamo a metà classifica e puntiamo ai playoff di settembre.

Il salto da Junior alla IBL l’hai sentito?

La qualità di gioco è senza dubbio diversa perchè ti puoi confrontare con tanti stranieri che vengono dai campionati centroamericani e hanno sicuramente più esperienza di gioco: ma il fatto di giocare a un livello più alto ha aiutato la mia crescita, per la quale sono stati fondamentali anche i 3 anni passati all’Accademia della Federazione a Tirrenia. Qui, dal 2014 al 2017, mi sono allenato tutti i giorni due volte al giorno, senza trascurare la scuola.

Un percorso, quello scolastico, che stai portando avanti parallelamente a quello sportivo. 

Ora frequento la quarta liceo sportivo a Tirrenia, l’anno prossimo rientrerò dagli Stati Uniti per affrontare il quinto anno e diplomarmi. Ho sempre sognato di farcela nel baseball ma ritengo importante anche terminare gli studi.

L’Accademia, l’IBL e a febbraio anche il raduno con la Nazionale maggiore. 

Nell’ultimo anno ho avuto l’occasione di fare moltissime esperienze e la chiamata in Nazionale, con il gruppo che si stava preparando per il World Baseball Classic è stato una sorta di “viaggio premio” per il duro lavoro che ho fatto durante gli anni di Accademia.

In quale ruolo giochi e quali sono i tuoi punti di forza? 

Sono una prima base o un esterno: andare in battuta è la parte del gioco che preferisco e mi hanno sempre definito un battitore di potenza. Sto cercando di perfezionare questo fondamentale mentre in difesa mi sto concentrando sulla velocità di corsa e tutti quei piccoli dettagli che possono fare la differenza.

Quando inizierà la tua avventura americana?

A settembre, dopo i Mondiali Under 18 in Canada: disputerò la Arizona Instructional League con Cincinnati. Poi tornerò in Italia per la preparazione invernale e per terminare gli studi, prima di ripartire nuovamente per l’Arizona.

Sei pronto? Immaginiamo che comunque sia una grande soddisfazione per te.

Aspettavo da tempo questa chiamata e lo scorso anno sono stato vicinissimo a Kansas City. È una soddisfazione immensa, per tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni: sono arrivato alla fine della prima scala, ora inizia la seconda. E sono molto contento anche per il grande affetto che mi stanno dimostrando amici e parenti in questi giorni.

Foto © Armand Lenoir

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