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Legambiente

La Goletta dei Laghi torna sul Sebino: sabato blitz all’ex Stoppani di Sarnico

Prima tappa della campagna: tecnici al lavoro per il campionamento delle acque del Sebino che partirà dalla ex Stoppani di Sarnico. Lunedì a Castro la presentazione dei risultati di monitoraggio.

Ha preso ufficialmente il via venerdì mattina sul Sebino l’edizione 2017 della Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente sul monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri italiani, realizzata in collaborazione con CONOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Esausti e Novamont.

L’equipaggio è impegnato nei campionamenti di acque in diversi punti sia lungo la sponda bergamasca che bresciana del bacino, considerati sensibili per l’elevata attività antropica e per l’affluenza di scarichi civili. Grazie al laboratorio mobile allestito a Castro, nell’area di Festambiente laghi in corso fino al 2 luglio sul lungolago, i tecnici dell’associazione nelle prossime ore analizzeranno i campioni di acqua prelevati, ricercando inquinamento batteriologico di origine fecale, secondo quanto previsto dalla normativa, per poi confrontare i risultati con i dati registrati negli anni precedenti. Anche quest’anno è a disposizione dei cittadini il servizio di segnalazione di SOS Goletta, attraverso il quale far pervenire le proprie segnalazioni relative a scarichi abusivi o non depurati (www.legambiente/golettaverde.it). (Per segnalare casi di inquinamento è possibile inviare una email a sosgoletta@legambiente.it con una breve descrizione della situazione, l’indirizzo e le indicazioni utili per identificare il punto, le foto dello scarico o dell’area inquinata e un recapito telefonico).

Sabato e domenica l’equipaggio si dedicherà al monitoraggio delle microplastiche. L’indagine sulle microlitter, intrapresa per la prima volta in Italia sui laghi l’anno scorso, in collaborazione con ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), in questa edizione riguarderà non solo le acque del centro lago, ma anche i principali corsi immissari ed emissari, così da ottenere ulteriori informazioni sulle caratteristiche del fenomeno. Il monitoraggio è condotto attraverso l’utilizzo di uno speciale strumento per la raccolta di campioni, una manta con una rete a maglia ultrafine che trattiene le micro particelle, poi analizzate in laboratorio.

Sabato 1 luglio, alle 10.30 l’equipaggio di Goletta effettuerà un blitz all’area ex Stoppani a Sarnico, oggetto di un imponente piano edilizio con l’intento di riqualificare la zona un tempo sede del colosso delle vernici. Secondo l’associazione del Cigno Verde si tratta di un’operazione di consumo di suolo impattante sul territorio e non un intervento volto alla reale bonifica.

Lunedì alle 11 presso l’area di Festambiente laghi a Castro, saranno presentati i risultati del monitoraggio microbiologico sui campioni prelevati.

Anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner di Goletta dei Laghi di Legambiente. Attivo da 33 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 95% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. “La difesa dell’ambiente, in particolare del mare e dei laghi – spiega il presidente del CONOU, Paolo Tomasi – rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione. L’operato del Consorzio non solo evita una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.

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