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La lettera

Il comitato No Parking Fara risponde a Gori: “Ecco i punti su cui non ci convince”

"Abbiamo registrato con favore il vostro invito al confronto. Non abbiamo per niente trascurato gli elementi emersi e anzi li abbiamo resi pubblici nell'assemblea cittadina del 10 giugno e tramite la nostra pagina Facebook. Il vero problema è che tali elementi invece di rassicurarci ci hanno maggiormente preoccupati"

Il Comitato NoParkingFara risponde alla lettera aperta che il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha inoltrato pochi giorni fa ai cittadini (leggi qui).

Riportiamo ampi stralci dell’intervento

Come Comitato NoParkingFara abbiamo registrato con favore il vostro invito al confronto. Non abbiamo per niente trascurato gli elementi emersi durante tale incontro e anzi li abbiamo resi pubblici nell’assemblea cittadina del 10 giugno e tramite la nostra pagina Facebook. Il vero problema è che tali elementi invece di rassicurarci ci hanno maggiormente preoccupati.

Di fronte a tanti danni procurati alla città, ci saremmo aspettati per l’interesse pubblico che faceste decadere la convenzione con Bergamo Parcheggi, per non avere ottemperato alle richieste che l’amministrazione aveva deliberato a giugno 2015, e per le numerose inadempienze imputabili all’azienda. Bergamo Parcheggi si è rifiutata di riprendere i lavori e voi avreste potuto scegliere di aprire un contenzioso al fine di incassare le penali previste, sicuramente una bella somma per le casse comunali, e dichiarare la decadenza del concessionario per dedicare la dovuta attenzione alla rivalutazione del progetto, aprendo un processo partecipativo con la cittadinanza e le associazioni interessate.

Incomprensibilmente invece nell’ottobre 2016 avete approvato il progetto.

Ma veniamo all’oggi e proviamo a capire perché ci sembrate poco chiari anche quando dite di volere fare una rigorosa rappresentazione dei fatti. Vi siete spesso appellati al parere dell’avvocatura che avrebbe sconsigliato l’apertura di un contenzioso da parte del Comune, con probabili, ma tutt’altro che certi, danni erariali. Questo parere non esiste, né orale né scritto, e a sostenerlo non è NoParkingFara ma la stessa Avvocatura comunale da noi interpellata. Nelle transazioni invece il parere legale è documento obbligatorio e vincolante come da art.239 del Codice degli appalti.

Dichiarate inoltre che Bergamo Parcheggi sarebbe la parte lesa per la frana e all’azienda Locatelli andrebbero imputate tutte le colpe. Nessun procedimento l’ha mai stabilito.

Seguendo l’ordine dei punti che avete argomentato ci teniamo a puntualizzare:

1) Nemmeno il collaudatore Myallonier se la sente di escludere nuovi disastri. In Tribunale lunedì 26 giugno, in merito alla frana tamponata, ha dichiarato:
«Adesso la frana è stabilizzata. Se si volesse togliere il materiale, bisognerebbe fare prima una serie di opere di stabilizzazione». Significa che franerebbe in caso contrario? «Può anche darsi che stia ferma — la risposta del tecnico —, però io la garanzia non la darei. Il rischio che ceda di nuovo c’è». La Giunta rassicura che il progetto di completamento del parcheggio prevede, come primo step, proprio le opere di stabilizzazione dichiarate indispensabili da Myallonnier. Ricordiamo bene che anche nel 2008 i cittadini erano stati rassicurati sui pericoli derivanti dai lavori nel cantiere.

2) Siamo pronti a scommettere che il 15 marzo 2019 il parcheggio non sarà pronto. Perché? Perché siamo ottimisti e pensiamo che vi ravvederete di fronte ad un’opera che davvero convince pochi, ma soprattutto perché Bergamo Parcheggi per ogni giorno di ritardo pagherà 911 euro al Comune, ma ne incasserà 2000 dalle ditte in appalto. Quindi anche il ritardo nell’ultimazione dei lavori sarà un buon affare per Bergamo Parcheggi.

3) I 5000 camion di cui parlate (secondo l’Assessore Brembilla 7000) non passeranno per Città Alta, ma passeranno però per Valtesse e, se foste corretti, avreste già dovuto dirlo e incontrare il quartiere per informare gli abitanti.

4) Non crediamo che Bergamo Parcheggi, che per ora ha prodotto solo una frana, non otterrà altri soldi.

5) Ci spiace smentirvi, ma non esiste rischio imprenditoriale quando si sceglie lo strumento del project financing. La parte pubblica è talmente debole, proprio perché non dispone del denaro per realizzare l’opera, che fornisce delle garanzie alle imprese, per cui parlare di rischi imprenditoriali ci sembra improprio. Basti pensare che Bergamo Parcheggi incassa gli introiti per i posti auto lungo le mura dal lontano 2004. Per cosa sono stati utilizzati questi soldi?

6) Bergamo Parcheggi incasserà il costo dei permessi dei residenti, 120 € ad auto. Avete inoltre scelto che il parcheggio fosse destinato ai turisti invece che ai residenti, disattendendo le dichiarazioni fatte in campagna elettorale, basandovi su una vostra insufficiente analisi della Convenzione esistente, come da voi stessi riconosciuto nella lettera ai cittadini. Precisiamo inoltre che l’utilizzo dell’ascensore del parcheggio in struttura sarà anch’esso a pagamento: 10 euro all’anno e solamente per chi possiede il pass per la sosta.

7) La mobilità sarà gestita dal Comune, ma condizionata totalmente per almeno 29 anni da accordi obbligatori con l’azienda privata BG Parcheggi. Porta Sant’Agostino sarà inoltre costantemente aperta alle auto, tutto l’anno, giorno e notte. Siamo sicuri che la concessione duri ‘solo’ 29 anni e non possa essere prorogata?

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