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Verso la fine

Diario di una maturanda, capitolo4: “Le prove sono finite, la mia maturità (forse) sta per arrivare”

Anna è tornata con il suo viaggio della maturità. Le prove scritte sono finite, ora manca solo l'esame orale per conquistare il diploma.

I racconti della maturità
diffidate da quelli di Anton Čechov

Capitolo IV

Fine. Mi sento molto più leggera. Le prove scritte sono terminate.
Lunedì si è conclusa la maratona delle interminabili 18 ore. Interminabili?! Non proprio.
L’ultimo giorno è volato: impaginare, colorare, disegnare, quotare, stampare e riuscire a rimanere svegli in 6 ore é stata un’ impresa quasi impossibile. Quasi. Ce l’ho fatta.
Lunedì pomeriggio pensavo che il peggio fosse passato ma poi ancora, sopraffatta dall’adrenalina e dalla stanchezza causate dalla seconda prova, mi sono ritrovata immersa nel ripasso più sintetico che l’uomo sia mai riuscito a fare.

Arte: autore, movimento, anno, opere, caratteristiche principali.
Inizia così il mio ripasso.
Inizia così e alle cinque del pomeriggio dalla lista ho spuntato solo tre correnti artistiche. Inizia così e finisce facendo i riassunti dei riassunti degli schemi fatti durante l’anno.
Mi mancano ancora altre materie da studiare. Studiare? Ripassare. Ormai quel che é fatto é fatto: non posso fare miracoli.
Poi pensi: “dai, da quest’ora a quest’ora faccio questo poi quello dopo cena”;“ questo, per ottimizzare i tempi non lo ripasso: lo so già.”; “ora telefono a Paola e le chiedo di spiegarmi il cubismo orfico”; “questo me lo ricordo”; “questo l’ho ripassato la settimana scorsa”; “ beh questo non l’ho mai capito”.
Con gli occhi scorri velocemente tutti i programmi dell’anno scolastico: ad alcuni argomenti sorridi e annuisci sperando non li chieda, ad altri fai l’occhiolino. Se mi chiedono quelli so tutto.
La speranza è l’ultima a morire e l’autoconvinzione é importante in questi casi.

Basta. Va come deve andare. Ed infatti é andata. Non voglio dire come, ma é andata. Meglio non portarsi sfortuna.
La mia maturitá (forse) sta per arrivare. Poi non so se sia “la maturitá”, quella vera.

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