Pubblichiamo un testo di Fabio Gregorelli, capogruppo del Movimento 5 Stella in consiglio comunale a Bergamo, nel quale si affronta un tema di grande attualità: le nuove rotte dell’aeroporto di Orio al Serio che stanno provocando l’ira di molti cittadini e diverse amministrazioni comunali.
Gori… cambia rotta.
Le nuove aeroportuali rotte di Gori stanno solo creando più malumori in diverse zone della provincia. Ed era prevedibile vedendo i tracciati.
Interi quartieri, come il Villaggio degli Sposi, e i cittadini di Grumello, fra i tanti, stanno addirittura raccogliendo le firme a causa dell’eccessivo rumore dovuto alle nuove rotte di atterraggio da ovest.
I Comuni di Curno, Dalmine, Lallio, Treviolo hanno già scritto ad Enac ed Enav chiedendo di sospendere con effetto immediato la sperimentazione richiesta dal Sindaco di Bergamo a marzo tramite la Commissione Aeroportuale, nella quale è riuscito ad imporre le scelte dettate dalla propria Amministrazione.
Ottantamila movimenti all’anno, quasi 300 al giorno, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questi i numeri, fonte Sacbo, dell’Aeroporto Internazionale di Orio al Serio. Una crescita inarrestabile, incontrollabile, che ora fa esplodere le contraddizioni di un Sindaco allo stesso tempo azionista (per conto del Comune) Sacbo, che per mantenere una parvenza di equidistanza tra il suo ruolo politico e la necessità di assecondare in tutto la Società aeroportuale, sostanziosa partecipata dal Comune stesso, si sta cimentando in una arrampicata a mani nude sugli specchi degna dei migliori scalatori.
Nessuna “nuova rotta” o effetto speciale, potrà mai mitigare i disagi che subiscono ogni giorno decine di migliaia di cittadini bergamaschi e lombardi. Come è impossibile pretendere come un capriccio che una “riga di pennarello” disegnata a marzo da un tecnico del Comune di Bergamo su una mappa, potesse diventare una rotta aeronautica certificata in grado di poter essere percorsa dagli aerei senza scostamenti, dovuti a fenomeni atmosferici e necessità di evitare nubi temporalesche (anche se questi poi sui tracciati giornalieri pubblicati non si può vedere). Come è ancora impossibile esigere che, a fronte delle quote attuali comunque 60/40, potesse venire garantita una esatta ripartizione 50/50% (Colognola, Azzano, Stezzano/Villaggio Sposi, Lallio, Ospedale Nuovo) sulle due rotte di decollo introdotte, semplicemente perché la ripartizione oraria dipende non da forzature politiche, ma da numerosi fattori tecnici che alla politica “politicante” sfuggono.
I dati delle (due) rotte di decollo, infatti, vengono “caricate” sui computer di bordo e “volate” dal sistema di navigazione con l’apporto fondamentale del pilota che interviene manualmente per assecondare esigenze legate alla dinamica (e confort) delle operazioni di volo relative allo specifico tipo di aeromobile, avendo sempre l’accortezza di assicurare che il passeggero viaggi in totale sicurezza.
Affermare, come fa il Sindaco di Bergamo, che gli aerei non si stanno attenendo alle nuove rotte è pertanto frutto solo di una mancanza di conoscenza tecnica e un goffo tentativo di nascondere la verità e sviare dalla conseguenza logica di questo suo, ennesimo, fallimento annunciato.
La compatibilità dell’Aeroporto di Orio con il territorio si può, al contrario, cercare solo con la chiusura dello scalo di notte, in modo tale da offrire comunque ai cittadini un aeroporto locale che possa al contempo garantire almeno di notte una fascia di tutela del silenzio e serenità.
Il Sindaco abbia il coraggio di pretendere, questo sì, da Enac e Sacbo la chiusura dell’Aeroporto di Orio al Serio dalle 23 alle 7.
Tutto il resto è solo (sofisticata) fuffa.
Gori… cambia rotta.
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