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L'intervista

“Quelle notti insonni per scovare Bossetti”: Fabio Giobbi nuovo vicario della questura video

Fabio Edgardo Giobbi, 52 anni, romano, sarà il vice - e il braccio destro - del questore Girolamo Fabiano: "Conosco la città e ne sono onorato"

Nella sua lunga carriera in polizia ha ricoperto incarichi prestigiosi, tra cui quello di investigatore nello SCO (il Servizio Centrale Operativo) attraverso il quale ha avuto la possibilità di collaborare nelle indagini per il delitto di Yara Gambirasio. Fabio Edgardo Giobbi, 52 anni, romano, è il nuovo vicario della questura di Bergamo: sarà lui il vice – e il braccio destro – del questore Girolamo Fabiano, al posto di Filippo Guglielmino, nominato capo della polizia di Lecco nelle settimane scorse.

Dopo una variegata esperienza nel settore operativo, con il trasferimento a Bergamo Giobbi si “toglie la divisa” e approda dietro la scrivania per coordinare i reparti. Uno spostamento che prelude una possibile nomina a questore. Oltre allo Sco, il 52enne è stato capo della segreteria del prefetto Manganelli, è stato all’ispettorato del Senato della Repubblica e al Centro dipartimento pubblica sicurezza.

Giobbi, con quale spirito arriva alla questura di via Noli a Bergamo? 

“Intanto sono molto orgoglioso di questo incarico perchè mi rimette al servizio diretto dei cittadini. Al contempo sono felice di essere arrivato in una città con una questura molto organizzata e che può contare su un solido legame con la gente. Quando mi è stata proposta ho accettato al volo. Tra l’altro conoscono bene questa zona…”

Quali esperienze ha avuto in Bergamasca?

“Quando ero allo Sco, ho lavorato sul caso della rapina al furgone portavalori del 2008 nei pressi del casello di Seriate, con l’individuazione di un commando di dieci banditi. Poi, nel 2011, sono stato chiamato a collaborare con gli investigatori del delitto di Yara Gambirasio”

Cosa ricorda di quella complessa indagine chiusa con l’arresto di Massimo Bossetti?

“Settimane e settimane di duro lavoro, con tanti uomini che rinunciavano pure a riposi e a ore di sonno pur di non mollare. E le difficoltà erano parecchie. Ma la loro spinta motivazionale superava ogni ostacolo. Come quando scoprimmo che “Ignoto 1″ era un figlio illegittimo di Guerinoni e girammo la provincia in lungo e in largo. Ho lavorato anche all’omicidio del piccolo Tommaso Onofri, ma la dedizione che trovai qui a Bergamo fu unica. Anche la disponibilità della gente è stata encomiabile, ad esempio nella raccolta dei tamponi di dna, ben ventimila come sapete”

Giobbi vicario

Secondo le prime impressioni, come giudica Bergamo a livello di criminalità? 

“Sono qui da pochi giorni, dal 19 giugno, quindi non ho ancora un quadro chiaro della situazione. Posso però dire che qui ci sono tante telecamere che controllano le zone critiche e che possono esserci utili. E i cittadini hanno un ottimo rapporto con le forze dell’ordine”.

Quali saranno le sue linee guida per garantire la sicurezza in città? 

“Proseguirò nella strada tracciata dal questore Fabiano, che finora ha svolto un ottimo lavoro. Penso ad esempio all’Atalanta e ai suoi ultrà, che non hanno più creato problemi negli ultimi tempi. Per il resto ci sarà da curare con attenzione i giovani, con gruppi da tenere sotto controllo per contrastare attività di spaccio e non solo”.

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