Dopo aver temuto per giorni lo spettro della siccità, l’agricoltura bergamasca questa mattina ha guardato con apprensione il cielo carico di nuvoloni neri e ha tenuto il fiato sospeso per il forte vento. L’impatto con il maltempo
fortunatamente non è stato devastante ma ha lasciato comunque una scia di danni. Secondo una prima ricognizione dei tecnici di Coldiretti Bergamo in alcune zone della Bassa forti raffiche di vento e intensi scrosci d’acqua hanno piegato diversi campi di mais. La
pioggia ha portato un po’ di sollievo alla campagna arida ma non è caduta in quantità sufficiente per rimpinguare le falde in modo significativo.
Un inizio estate preoccupante che va ad aggiungersi a una primavera difficile, con temperature elevate, ben al di sopra della media stagionale, che hanno causato una diminuzione della produzione di latte e un calo dei raccolti del foraggio, soprattutto nelle zone
montane. Gli agricoltori sperano che la stagione prosegua senza l’incognita degli effetti dei cambiamenti climatici poiché sul settore agricolo provinciale pesano ancora i 5 milioni di euro di danni causati lo scorso anno dalle avversità atmosferiche.
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