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Le indagini

Tragedia di Villongo: spuntano strani sms tra l’investitrice e la vittima fotogallery video

I messaggi rivelerebbero una possibile relazione tra i due, che la donna ha negato. Il pubblico ministero Dettori potrebbe decidere di disporre una perizia cinematica

Emergono strani sms tra Donatella Chiari e Agron Beshmata, entrambi 44enni e residenti a Chiari (Bs), rispettivamente investitrice e vittima della tragedia di Villongo. Li hanno scoperti sul telefono della donna gli inquirenti che stanno indagando su quanto accaduto intorno alle 8.30 di lunedì 19 giugno nel piazzale di via Roma dove Beshmata, sposato con una connazionale e padre di due figli, ha perso la vita dopo essere stato travolto dall’auto guidata da Chiari, sposata e con un figlio di otto anni.

Messaggi piuttosto espliciti, che rivelerebbero una certa confidenza tra i due, che il sostituto procuratore Gianluigi Dettori sta cercando di appurare se possano essere la prova di una relazione sentimentale. Una circostanza ininfluente ai fini investigativi, in quanto potrebbe essersi trattato in ogni caso di un investimento involontario, come dichiarato dalla donna, che ha anche negato ogni flirt, ma da approfondire per capire se possa aver mentito anche su altri aspetti.

Una tesi avvalorata dalle voci circolate tra i colleghi della donna, trasferita dagli uffici comunali alla biblioteca dopo l’inchiesta sulle timbrature sospette, che avrebbero parlato di un rapporto consolidato tra i due. Una versione differente da quella emersa dal racconto della donna, che aveva raccontato che una decina di anni fa l’albanese aveva lavorato nell’impresa edile di suo padre e in questo modo era riuscito, invaghito di lei, a ottenere il suo numero. Aveva così iniziato a scriverle una serie di messaggi, in modo sempre più ossessivo.

Domenica sera, quando la donna è rincasata dopo una serata al cinema con il figlio e un ragazzo di Chiari al quale aveva dato un passaggio, lui l’ha attesa all’esterno dell’abitazione di via Rudiano e dopo averla speronata le ha urlato insulti di ogni tipo, accecato dalla gelosia verso quel giovane che lei aveva accompagnato.

Non contento, le aveva anche scritto un sms: “Se non fai quello che ti dico, ti brucio il figlio”. A questo punto Chiari si era recata dai carabinieri per segnalare l’accaduto. I militari avevano convocato l’albanese in caserma per un richiamo, ma lui aveva risposto che quella donna era una poco di buono e che il figlio che ha l’aveva avuto con lui.

Infine lunedì mattina si è fatto prestare l’auto, un’Audi, da un amico e si è recato a Villongo, armato di un coltello a serramanico. Erano quasi le 8.30 quando la 44enne, come ogni mattina, è arrivata nel parcheggio della biblioteca dove lavora. Una volta scesa dalla sua Mercedes Classe B si è accorta che poco più in là c’era l’albanese ad attenderla.

I due hanno iniziato a discutere animatamente: l’uomo all’improvviso ha estratto la lama e l’ha ferita prima a un fianco, poi alla mano, mentre la donna cercava di ripararsi. Infine le ha puntato il coltello alla gola e l’ha costretta a salire in auto: “Adesso fai ciò che ti dico io”, le avrebbe urlato. Chiari, impaurita, ha obbedito ma una volta a bordo è riuscita a bloccare le portiere prima che lui riuscisse a salire.

A questo punto Beshmata ha dato in escandescenze: prima ha strappato lo specchietto retrovisore destro, poi ha iniziato a urlare e a girare attorno alla vettura. La donna, per cercare di fuggire, avrebbe messo in moto e inserito la retro, travolgendo l’uomo che era rimasto dietro. Un impatto tremendo, con l’albanese che ha riportato gravi traumi al torace e al capo, che gli sono stati fatali. Inutile l’intervento del personale medico, chiamato dalla stessa donna, così come i carabinieri e la polizia locale.

Per capire se sia andata proprio così, il pubblico ministero Dettori potrebbe decidere di disporre una perizia cinematica, ossia una ricostruzione dell’incidente attraverso calcoli con all’ausilio della cinematica (il ramo della fisica che si occupa di descrivere il moto dei corpi): le risultanze consentono di definire la colpa o il dolo e le relative responsabilità giuridiche delle parti.

Ma prima Donatella Chiari potrebbe essere iscritta nel registro degli indagati, in modo da poter nominare un avvocato e tutelarsi in fase di indagine.

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