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L'iter di riqualifica

Crespi, Percassi spinge per anticipare una parte dei lavori: il Comune chiede garanzie

Sono quelli riguardanti una porzione di fabbrica: più o meno il 25% del totale che l'imprenditore bergamasco immagina adibito alla funzione terziaria. Il vicesindaco Arnoldi: "Disponibili a concedere una deroga a patto di certezze sulla sostenibilità dell'intervento dal punto di vista ambientale e viabilistico"

Gira e rigira siamo sempre lì. Il nodo da sciogliere resta quello inerente il traffico delle auto. L’accordo di programma siglato a novembre (leggi qui) – mirato a riunire a Crespi le attività del Gruppo Percassi – prosegue nonostante alcuni ostacoli disseminati lungo il percorso. Il primo pare essere proprio la richiesta di anticipare i lavori da parte dell’imprenditore bergamasco, visto che la procedura di Valutazione Ambientale Strategica non è ancora terminata. Per essere precisi, sono quelli riguardanti una porzione di fabbrica: più o meno il 25% del totale (percentuale massima imposta dalla legge, ndr) che il patron dell’Atalanta immagina adibita alla funzione terziaria. Ovvero, i suoi uffici.

La richiesta c’è, come confermato dal vicesindaco di Capriate San Gervasio Carlo Arnoldi. “Per ora è pervenuta soltanto in maniera ufficiosa. Ma, questione di giorni – afferma lo stesso Arnoldi – dovrebbe arrivare ufficialmente sul tavolo dell’amministrazione comunale”.

A tal riguardo i vertici del Comune sono stati chiari: “Abbiamo già comunicato alla holding di Percassi e a Regione Lombardia la nostra disponibilità a concedere una deroga per l’anticipo dei lavori, a patto di avere in cambio delle garanzie ben precise sulla sostenibilità dell’intervento sotto il profilo ambientale, con particolare attenzione alla viabilità – spiega Arnoldi -. Inoltre, parte di quel 25% attenzionato dovrà essere destinato ad una parte museale per uso pubblico”.

Questi, dunque, gli ennesimi compromessi da soddisfare per dare un’ulteriore sterzata al progetto di riqualificazione dell’ex fabbrica patrimonio Unesco. Un risultato che intendono raggiungere entrambe le parti dopo la fumata bianca in Regione dello scorso inverno.

Proprio ai tecnici del Pirellone spetterà il compito di verificare la sostenibilità del progetto di studio redatto dallo staff di Percassi. L’ultima parola, invece – quella per il via libera definitivo – spetterà al Consiglio Comunale di Capriate San Gervasio. Dove, nei prossimi giorni, è previsto un incontro pubblico sul piano particolareggiato della fabbrica durante il quale si potrebbe parlare anche di questa possibilità.

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