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Il progetto

Alcol tra i giovani, a Treviglio i ragazzi spiegano ai coetanei i rischi dell’abuso

Con la tecnica della "Peer Education" alcuni ragazzi formati svolgeranno attività di informazione e prevenzione contro l'abuso di alcol verso i loro coetanei.

Per combattere la piaga del consumo di alcool tra giovani e giovanissimi il comune di Treviglio in collaborazione con “Spazio Giovani”, i componenti del servizio comunale Pre.Gio – Prevenzione Giovani – e gli istituti scolastici Oberdan e Zenale – Butinone danno vita al programma “Peer Education Alcohol Project”.

Formare una serie di 6/8 ragazzi degli istituti scolastici che collaborano col progetto i quali organizzeranno, in un ambito di alternanza scuola – lavoro, attività di informazione e prevenzione contro l’abuso di alcol dirette ai loro coetanei per sensibilizzarli su questa importante tematica.

E’ questa la base del progetto PEAP che vedrà la sua piena operatività nei mesi tra settembre e dicembre 2017. La prima parte del programma vedrà una fase di ricerca di circa 20 ore, in cui giovani volontari raccoglieranno materiale informativo legato al fenomeno dell’abuso di alcol tra i giovanissimi – in questo caso sarà importante la collaborazione con ATS Bergamo che fornirà supporto nel processo di ricerca – mentre la seconda fase si svilupperà in un ambito di comunicazione espressa dai giovani e diretta ai loro pari – da qui la dicitura “peer”, “pari” in inglese – per fare in modo che il messaggio sia lanciato direttamente da persone “uguali” a loro, per età, stile di vita e caratteristiche socio culturali.

La tecnica della “Peer Education” infatti è largamente diffusa nel campo sociale e della prevenzione, dove alla base della proposta c’è appunto l’idea di far lanciare il messaggio che si vuole far recepire a persone che, per caratteristiche sociali, sono vicine a chi deve ricevere il messaggio stesso stimolando cosi l’assimilazione della proposta.

“Si tratta di un progetto di contrasto all’abuso di alcol – afferma l’assessore e vicesindaco Pinuccia Prandina -, sempre più i dati rivelano un’assunzione di alcolici sempre meno legata al consumo del pasto tra i giovani e questo crea grande preoccupazione tra educatori e famiglie”.

Massimo Rotini di Spazio Giovani invece spiega: “Si tratta di un’idea che va un po’ al contrario, cosi come del resto è il servizio Pre.Gio. Va al contrario perchè di fatto non saremo noi gli educatori, operatori sociali esperti, ad andare a insegnare ai ragazzi tutta una serie di nozioni rispetto a un fenomeno cosi preoccupante e complesso come l’abuso di alcol. L’idea invece è quella di lavorare con dei ragazzi considerandoli come se fossero degli esperti sui temi su cui andremo a lavorare, e in effetti abbiamo deciso di andare a lavorare sull’aspetto dell’alternanza scuola lavoro proprio per questo”.

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