Vandali nazisti in azione al rifugio Laghi Gemelli. L’episodio risale alle scorse settimane ma è stato reso noto solo nella serata di venerdì 26 maggio, nel corso della presentazione del lavoro di recupero della memoria realizzato.
In particolare è stato riferito che ignoti hanno deturpato il cartello apposto a fianco dei ruderi del rifugio, per ricordarne la vicenda storica. Sono state inoltre sfregiate le foto con i volti dei partigiani e asportato il simbolo dell’Anpi. Su alcune immagini è stata incisa una scritta, “SS”, sigla delle Schutzstaffel: un’ex organizzazione paramilitare d’élite del partito nazista tedesco.
“Si tratta di un atto politico – commentano i responsabili – ricollocheremo un nuovo cartello, sconfortati e allertati dall’ignorante vigliaccheria di questi”.
Il rifugio Laghi Gemelli è un rifugio di proprietà del CAI di Bergamo, situato nel comune di Branzi, in Valle Brembana, nelle Alpi Orobie, a 1.968 metri di altitudine, nel il bacino artificiale dei Laghi Gemelli. È dotato di circa 80 posti letto.
Il rifugio originario fu edificato a partire dalla seconda metà del 1899 ed inaugurato il primo luglio 1900, alla presenza di circa 200 soci. Fu completamente distrutto l’11 ottobre 1944 da reparti fascisti nel corso di azioni di rastrellamento contro i partigiani, in quanto era una zona importante per la Resistenza.
Già nell’estate del 1946 iniziarono i lavori di costruzione di un nuovo rifugio, vicino alla posizione del precedente, su progetto dell’architetto Carlo Alberto Veneziani e direzione lavori del geometra Emilio Corti. Fu inaugurato il 25 luglio 1947, in occasione della celebrazione del 75º anniversario della Sezione locale del CAI.
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